VAI ITALSCI! SARA’ L’ANNO DELLE DONNE
Sarà l’anno delle donne, ma non è certo una novità. Già la scorsa stagione le sciatrici azzurre sono state fenomenali e devo dire che anche dopo il mio ritiro, negli anni, non è mai mancata una figura di riferimento: c’è sempre stata continuità con Isolde Kostner, Karen Putzer, Denise Karbon, poi Manuela Moelgg, Nadia Fanchini. La differenza, ora, è la squadra. Da Sofia Goggia a Federica Brignone, da Marta Bassino a Manuela Moelgg, riuscita a tornare sul podio, a tutte le altre. È il gruppo che in Coppa del Mondo ha ottenuto risultati costanti tutto l’anno. Ciò che mi piace è la tecnica: le ragazze hanno lavorato moltissimo e ho notato grandi miglioramenti. Inoltre c’è l’aspetto della preparazione fisica, fondamentale, perché è quella che ti dà la fiducia per buttarti.
La squadra dà forza. Lo sci è uno sport individuale, ma quando un gruppo gira si crea entusiasmo in tutto l’ambiente, dai tecnici agli skiman. Un’energia positiva che coinvolge tutti. E la rivalità deve essere il punto di forza: a qualsiasi livello fa bene quando c’è la competizione, lo stimolo. In allenamento ti capita di misurarti con atleti che sai che sono competitivi.
Questa rivalità, però, per funzionare non deve far subentrare altri tipi di sentimenti, come la gelosia o l’invidia. Forse in questo noi donne dovremmo imparare dagli uomini, che sono più puri. Le gare le fai per te, ma comunque è sempre bello vedere la gioia dei tuoi compagni.
Lo slalom gigante di oggi a Soelden è già importante, è una pista tosta, almeno io la ricordo così, è difficile che si imponga un’outsider. Federica Brignone ha scelto giustamente di non prendere il via, se non si sente pronta. Sofia Goggia è forte di tutta l’esperienza accumulata nella scorsa stagione, straordinaria. Mi aspetto molto da Marta Bassino, mi piace molto come scia e la scorsa stagione ha dimostrato di aver fatto un altro passo avanti.
Se posso permettermi di dare un consiglio su come vivere la stagione olimpica, vi racconto come facevo io. Non ho mai avuto continuità di risultati, un po’ a causa degli infortuni, un po’ per una serie di altre ragioni, così per me sapere che c’era un’occasione in più di partire per un’altra gara, che fossero i campionati del mondo oppure i Giochi Olimpici, mi faceva scendere più leggera. Mi auguro che accada così anche alle nostre azzurre.