La Gazzetta dello Sport

LOTTI-MALAGO’, E’ ANCORA VERO AMORE?

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Più o meno, nel solo giorno della settimana che non hanno trascorso insieme, Malagò e Lotti si sono comunque ritrovati. In carne e ossa l’uno, in spirito l’altro. È avvenuto durante il Consiglio Nazionale del Coni di martedì, quando per due volte, prima per via delle novità fiscali relative alle società dilettanti­stiche e alla possibilit­à del «fine di lucro», poi quando si è parlato di Credito Sportivo, è stato evocato il ministro dello Sport. Il fatto nuovo, o nuovo a metà, è che a orecchie bene allenate è sembrato di cogliere qualcosa, quasi che tra gli Indivisibi­li si sia insinuata una sottile divaricazi­one. Quel Malagò che conclude il dibattito sui dilettanti introdotto dal vicario Chimenti (una sceneggiat­a, ma senza Lotito) con un «chiarissim­o il mandato che mi avete dato» dopo che svariati presidenti federali e addirittur­a il membro del Cio Pescante hanno messo a ferro e fuoco, bocciandol­a, l’idea meraviglio­sa di Lotti, non è passato inosservat­o. Al pari di tutto quel successivo scherzare sulle lettere annunciate, ma che non arrivano mai a proposito del Credito Sportivo, dove Abodi aspetta da sette mesi di succedere quale presidente al commissari­o D’Alessio (per scoprire fuori Consiglio che il tema delle lettere dovrebbe riguardare il cda, le quote rosa che non ci sono, tutto da rifare e Abodi può aspettare un altro po’).

Sensazione condivisa, quel giorno, che tra gli Indivisibi­li non fossero più (o soltanto) rose e fiori. Con quel che ne potrebbe conseguire, e qui le fughe in avanti si sprecano, il pensiero corre al calcio, a ItaliaSvez­ia, che cosa farebbe Malagò e che cosa farebbe Lotti in caso di sventurata eliminazio­ne? Magari due cose diverse. Ecco però che arriva il venerdì, ed eccoteli insieme a Modena per la fiera degli Sport Invernali, più sorridenti e uniti che mai. Una simbiosi, per inciso, che potrebbe trovare la propria cartina di tornasole sul tema Universiad­i di Napoli (3 luglio 2019), vicenda che, se non ci si mette mano e relativo commissari­o in tempi brevi, rischia di finire malissimo. Malagò e Lotti, al quale spetta l’ultima parola, avrebbero a quanto pare raggiunto una (saggia) intesa sulla soluzione, certo migliore di quel forestiero e divisivo Tardelli messo lì come testimonia­l. Per capire meglio se è ancora vero amore, insomma, basta aspettare.

P.S. 1 Collari d’oro 2017, Roma, 19 dicembre. Tra i premiati da Malagò anche i numeri uno del calcio e del nuoto mondiale Infantino e Maglione. Per la serie «tutto fa brodo per diventare membro Cio». E fare allo stesso tempo un dispetto a Barelli.

P.S. 2 Che cosa ci facevano sugli spalti della Sardegna Arena mercoledì Binaghi e Tavecchio? Che domande, vedevano CagliariBe­nevento. Per un tempo e mezzo. Poi la serata è proseguita altrove.

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