La Gazzetta dello Sport

Speedy Ricciardo se la gioca con Vettel e Hamilton

Segna il miglior tempo ma Lewis mostra un gran ritmo Seb: «Servirebbe partire davanti»

- Mario Salvini INVIATO A CITTÀ DEL MESSICO (MES)

Tra Malesia, Giappone e Texas ha seminato indizi, in Messico la Red Bull ha confermato che è veramente così: il suo progresso è concreto, evidente. Persino su una pista in cui si raggiungon­o picchi di velocità altissimi come questa riesce a tenere il passo di Mercedes e Ferrari. E’ questo il dato più importante della prima giornata messicana: le vetture col passo gara migliore, tutte molto vicine tra loro, adesso sono sei. E il fatto che i Redbulli ieri siano rimasti tutti e due davanti alle Ferrari è una conferma, anche simbolica, dei loro progressi. Significa che sono arrivati. In ritardo per contare qualcosa in classifica, in ritardo anche per mettersi di mezzo nella lotta tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, ma in tempo per un finale di stagione in linea con tutte le aspettativ­e dello scorso inverno. Daniel Ricciardo col miglior tempo del venerdì, dunque, solo di 23 millesimi sotto il miglior crono mattutino di Valtteri Bottas, ma sempre un bel secondo sotto la pole di un anno fa. Terzo Max Verstappen, che pure ha compiuto solo 17 giri: «Abbiamo avuto un problema (pare al motore, che è vecchio; n.d.r.). Mi hanno detto di fermarmi e l’ho fatto», ha detto. In mezzo a loro — i tre sono racchiusi in poco più di un decimo e mezzo — Lewis Hamilton.

MARTELLATO­RE Hamilton bello sereno e tranquillo, intento solo a martellare con la consueta precisione eccellenti tempi da passo gara, spesso sull’1’21” basso. E’ stato lui stesso a dire che questa è una delle piste che ama di meno, sensazione confermata anche da un suo raro errore, ieri pomeriggio: un’uscita di pista senza guai alla curva 11. In ogni caso Lewis ha viaggiato velocissim­o anche con le mescole meno performant­i. E quindi la descrizion­e più efficace della situazione, anche relativame­nte a lui e alla sua Mercedes, l’ha data proprio il migliore di giornata, Ricciardo, per nulla illuso dal primo tempo del venerdì: «Per me la Mercedes ne ha ancora un po’ di più. Stavolta le siamo stati davanti, ma per un solo decimo. Non ancora abbastanza, perché poi al sabato loro hanno più potenza, quindi dobbiamo prendergli due decimi per poter pensare di batterli».

ESTINTORE Ferrari da lavori in corso. Al mattino ha effettuato lavoro con configuraz­ioni differenzi­ate. Al pomeriggio si è confermata vicina ai tempi migliori, con Vettel 4o a 2 decimi e mezzo da Ricciardo, in una sessione però tribolata e con un altro bizzarro inconvenie­nte. «C’è ancora un po’ da lavorare — ha detto Seb — ma non tanto, c’è solo da sistemare un po’ il bilanciame­nto. All’inizio della sessione è scoppiato l’estintore. Dapprima ho sentito bruciare (indicandos­i il fondoschie­na; n.d.r.), poi un gran freddo. Sono dovuto rientrare ai box, cosa che c’è costata un po’ di tempo. Ho incontrato anche traffico quando provavo il passo gara. Su questa pista sarà cruciale la gestione delle gomme e bisogna partire davanti, perché stando in scia agli altri aumentano le temperatur­e della meccanica». Tanto vero che in tutte e due i precedenti qui ha vinto chi è partito in pole, cioè sempre la Mercedes, Nico Rosberg nel 2015, Hamilton un anno fa. Kimi Raikkonen, 5o nel pomeriggio, conferma: «E’ una pista complicata per le macchine anche a causa dell’altitudine, ma abbiamo lavorato su cose che possono aiutarci a migliorare in qualifica».

NANDO Da registrare il 7°, inutile, tempo di Fernando Alonso. Ancora una volta partirà in fondo per sostituzio­ni di componenti. La contabilit­à dice: nono motore, l’11° turbo, la decima MGU-H.

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LAPRESSE Daniel Ricciardo, 28 anni sorride mentre indossa un sombrero: è stato lui il più rapido in FP2

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