È subito davanti Qui la Ducati c’è Marquez insegue
Il più rapido con asciutto e bagnato: «Partire bene è fondamentale». Il leader però è sereno: «In questo GP non devo esagerare»
Il bello delle corse sul bagnato sono gli occhi. Dietro la visiera chiara che li svela a obiettivi e telecamere, quelli dei piloti sono la finestra su un mondo di emozioni: concentrazione, tranquillità, tensione, calma. Quelli di Andrea Dovizioso, spalancati per un tempo che si dilata fino a diventare quasi interminabile mentre affronta Sepang in sella alla Ducati, raccontano la storia di un ragazzo tenacemente aggrappato al suo sogno, per nulla disposto a lasciarlo scivolare via. Se alla fine Marc Marquez vincerà il Mondiale, che sia domani come tra due settimane a Valencia, sarà solo dopo esserselo sudato fino all’ultima curva, contro un avversario degno almeno quanto lui di accomodarsi sul trono della MotoGP.
DETERMINATO Sono solo passati pochi giorni, eppure l’Australia appare davvero lontana e già dimenticata, nell’osservare la cattiveria agonistica con la quale Dovizioso ha cominciato questo weekend che mette in palio tutto: finire davanti a Marquez, anche se potrebbe non bastare, è la sola opzione a disposizione di Andrea. Primo nel turno del mattino sull’asciutto, quello che ha poi determinato la classifica di giornata, primo in quello del pomeriggio, nel quale soprattutto lui, ma anche Marc (staccato I punti di vantaggio di Marquez su Dovizioso nella generale quando ne restano da assegnare solo 50, quelli di domenica e poi di Valencia 12o NELLE LIBERE
comunque di mezzo secondo), hanno fatto il vuoto alle loro spalle sulla pista bagnata, condizione che i 22 piloti della MotoGP si troveranno probabilmente ad affrontare domani quando, alle 8 italiane, il semaforo si spegnerà per dar via alla penultima gara del Mondiale. «Sull’acqua ho sensazioni ancora migliori rispetto a un anno fa, anzi, avesse piovuto di più, sarebbe potuto essere ancora meglio», racconta un Andrea carico e determinato come ormai ci siamo abituati a vederlo in questa stagione. In questo, le difficoltà vissute in Australia da lui e soprattutto dalla Ducati, rappresentano un’eccezione. «Partire con un venerdì così veloce è fondamentale, la moto funziona molto bene e noi abbiamo lavorato tranquilli, comparando anche le carene, senza mai andare a cercare il tempo».
DUCATI C’È In affanno a Phillip Island, competitiva qui in Malesia, la Ducati sul bagnato ha fatto la voce grossa non solo col forlivese: Jorge Lorenzo, staccato di 1” dal compagno, ha chiuso 3o, Danilo Petrucci, 5o, si è infilato con la GP17 Pramac tra le Yamaha ufficiali di Maverick Viñales e Valentino Rossi. «Ducati contro Marquez? Sull’acqua può anche essere — anticipa Dovizioso —. Però Marc anche qui sta confermando il suo momento rispetto agli altri piloti Honda (Crutchlow 6° al mattino dietro Marquez, il pomeriggio è precipitato 14° a 2”2, Pedrosa da 9° a 18° a 2”9; n.d.r.). Poi, lui è uno abituato a essere spesso 1°, per cui chiudere davanti è positivo, ma pensare che abbia pressione… ha pur sempre 33 punti da gestire».
SPINGO SEMPRE Lo spagnolo appare tutt’altro che preoccupato. «La moto non è perfetta, c’è ancora qualcosa da migliorare, ma l’inizio non è stato male. Qui soprattutto con il bagnato è più difficile, ma io sono un pilota che se non ha feeling spinge lo stesso, non conosco altri modi di guidare, è la mia mentalità. Altri si lamentano, a me non interessa. Piuttosto, questo è un weekend dove si tratterà soprattutto di non esagerare: Dovizioso e la Ducati sono veloci e lo stanno confermando, attaccheranno ogni sessione per vincere la gara, ma io parto con la stessa mentalità, non certo per finire 5o. E se non mi riuscirà a essere campione qui, cercherò di conquistare i punti che mi permettano di esserlo a Valencia, senza preoccuparmi degli altri».
C’È MARGINE Segnali di risveglio anche dalla Yamaha. «Con l’asciutto ho avuto sensazioni positive, anche se ho chiuso solo 12o — spiega Rossi —, solo Marquez era veramente più veloce di me. Sul bagnato abbiamo fatto un passo avanti, ma non abbastanza, il grip al posteriore non è ancora sufficiente. Però, rispetto ai test qui la moto è migliorata, ora è più naturale da g uidare ».
I successi dei due rivali a Sepang in MotoGP: Marquez nel 2014, Dovizioso si impose un anno fa. Marc aveva già vinto nel 2010 in 125 Andrea Dovizioso, 31 anni; Marc Marquez, 24; Valentino Rossi, 38, col tecnico Silvano Galbusera