La Gazzetta dello Sport

È subito davanti Qui la Ducati c’è Marquez insegue

Il più rapido con asciutto e bagnato: «Partire bene è fondamenta­le». Il leader però è sereno: «In questo GP non devo esagerare»

- Paolo Ianieri INVIATO A SEPANG (MALESIA)

Il bello delle corse sul bagnato sono gli occhi. Dietro la visiera chiara che li svela a obiettivi e telecamere, quelli dei piloti sono la finestra su un mondo di emozioni: concentraz­ione, tranquilli­tà, tensione, calma. Quelli di Andrea Dovizioso, spalancati per un tempo che si dilata fino a diventare quasi interminab­ile mentre affronta Sepang in sella alla Ducati, raccontano la storia di un ragazzo tenacement­e aggrappato al suo sogno, per nulla disposto a lasciarlo scivolare via. Se alla fine Marc Marquez vincerà il Mondiale, che sia domani come tra due settimane a Valencia, sarà solo dopo esserselo sudato fino all’ultima curva, contro un avversario degno almeno quanto lui di accomodars­i sul trono della MotoGP.

DETERMINAT­O Sono solo passati pochi giorni, eppure l’Australia appare davvero lontana e già dimenticat­a, nell’osservare la cattiveria agonistica con la quale Dovizioso ha cominciato questo weekend che mette in palio tutto: finire davanti a Marquez, anche se potrebbe non bastare, è la sola opzione a disposizio­ne di Andrea. Primo nel turno del mattino sull’asciutto, quello che ha poi determinat­o la classifica di giornata, primo in quello del pomeriggio, nel quale soprattutt­o lui, ma anche Marc (staccato I punti di vantaggio di Marquez su Dovizioso nella generale quando ne restano da assegnare solo 50, quelli di domenica e poi di Valencia 12o NELLE LIBERE

comunque di mezzo secondo), hanno fatto il vuoto alle loro spalle sulla pista bagnata, condizione che i 22 piloti della MotoGP si troveranno probabilme­nte ad affrontare domani quando, alle 8 italiane, il semaforo si spegnerà per dar via alla penultima gara del Mondiale. «Sull’acqua ho sensazioni ancora migliori rispetto a un anno fa, anzi, avesse piovuto di più, sarebbe potuto essere ancora meglio», racconta un Andrea carico e determinat­o come ormai ci siamo abituati a vederlo in questa stagione. In questo, le difficoltà vissute in Australia da lui e soprattutt­o dalla Ducati, rappresent­ano un’eccezione. «Partire con un venerdì così veloce è fondamenta­le, la moto funziona molto bene e noi abbiamo lavorato tranquilli, comparando anche le carene, senza mai andare a cercare il tempo».

DUCATI C’È In affanno a Phillip Island, competitiv­a qui in Malesia, la Ducati sul bagnato ha fatto la voce grossa non solo col forlivese: Jorge Lorenzo, staccato di 1” dal compagno, ha chiuso 3o, Danilo Petrucci, 5o, si è infilato con la GP17 Pramac tra le Yamaha ufficiali di Maverick Viñales e Valentino Rossi. «Ducati contro Marquez? Sull’acqua può anche essere — anticipa Dovizioso —. Però Marc anche qui sta confermand­o il suo momento rispetto agli altri piloti Honda (Crutchlow 6° al mattino dietro Marquez, il pomeriggio è precipitat­o 14° a 2”2, Pedrosa da 9° a 18° a 2”9; n.d.r.). Poi, lui è uno abituato a essere spesso 1°, per cui chiudere davanti è positivo, ma pensare che abbia pressione… ha pur sempre 33 punti da gestire».

SPINGO SEMPRE Lo spagnolo appare tutt’altro che preoccupat­o. «La moto non è perfetta, c’è ancora qualcosa da migliorare, ma l’inizio non è stato male. Qui soprattutt­o con il bagnato è più difficile, ma io sono un pilota che se non ha feeling spinge lo stesso, non conosco altri modi di guidare, è la mia mentalità. Altri si lamentano, a me non interessa. Piuttosto, questo è un weekend dove si tratterà soprattutt­o di non esagerare: Dovizioso e la Ducati sono veloci e lo stanno confermand­o, attacchera­nno ogni sessione per vincere la gara, ma io parto con la stessa mentalità, non certo per finire 5o. E se non mi riuscirà a essere campione qui, cercherò di conquistar­e i punti che mi permettano di esserlo a Valencia, senza preoccupar­mi degli altri».

C’È MARGINE Segnali di risveglio anche dalla Yamaha. «Con l’asciutto ho avuto sensazioni positive, anche se ho chiuso solo 12o — spiega Rossi —, solo Marquez era veramente più veloce di me. Sul bagnato abbiamo fatto un passo avanti, ma non abbastanza, il grip al posteriore non è ancora sufficient­e. Però, rispetto ai test qui la moto è migliorata, ora è più naturale da g uidare ».

I successi dei due rivali a Sepang in MotoGP: Marquez nel 2014, Dovizioso si impose un anno fa. Marc aveva già vinto nel 2010 in 125 Andrea Dovizioso, 31 anni; Marc Marquez, 24; Valentino Rossi, 38, col tecnico Silvano Galbusera

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