La Gazzetta dello Sport

Sempre in gara anche con le big Il salto di qualità è nella testa

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La presenza mentale è la terza grande novità a cui i tifosi Olimpia non erano più abituati. Ancor più dei triplici svantaggi in doppia cifra ricuciti con Fenerbahce, Real Madrid e Barcellona, appare confortant­e la capacità di rimanere nel match fino alla fine contro squadroni da Final Four perché, davanti ai pari grado, può diventare un dettaglio in grado di fare la differenza. Non parliamo dunque di fiammate fine a se stesse ma di una capacità ormai conclamata di reggere l’urto. «Potevano vincere entrambe» ha detto Obradovic dopo aver espugnato il Forum. «Ci hanno messo in difficoltà fino alla fine» ha ribadito Laso, coach del Real. Il salto di qualità rispetto alla passata stagione quando, nella migliore delle ipotesi, si spuntavano tre quarti decorosi, appare evidente e non può essere solo una questione fisicotecn­ica.

ROTAZIONI «Abbiamo giocato faccia a faccia contro le migliori squadre d’Europa esprimendo una buona qualità di gioco» ha detto un soddisfatt­o Pianigiani, che ora attende segnali dal resto del gruppo per non sottoporre i soliti noti ad un super utilizzo che potrebbe costare caro più avanti. In Italia, quanto meno, i minutaggi andrebbero poderosame­nte diluiti. Micov, tanto per fare un esempio, gioca 34 minuti di media in Eurolega e 25 in Serie A, Theodore 28 in Europa e 30 in campionato, Goudelock 33 e 29. A questi ritmi, in genere, poi si scoppia.

Le vittorie di Pianigiani in Eurolega in 124 incontri disputati 48 anni, prima stagione a Milano. L’anno scorso era all’Hapoel Gerusalemm­e

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CIAMILLO

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