JUVE, ROMA: E’ IL MOMENTO! A Lisbona serve Dybala al top Carica Radja per battere Conte
Stasera Allegri vuol guadagnare gli ottavi. Di Francesco ipotecarli E domani a Napoli c’è Sarri contro Guardiola, una sfida di stile
Serve la scintilla, e magari una parolina buona la metterà il Motivatore Buffon che ha risvegliato la forza del Pipita. Di certo il Santone Jorge Jesus dà una bella spintina motivazionale quando afferma che Paulo «fra quattro-cinque anni sarà probabilmente il re assieme a Neymar». In tutto questo, però, la mossa se la deve dare lui, Dybala (che ieri ha fatto gli auguri a Maradona su twitter), ancora a secco di gol in questa Champions, una sorta di clean-sheet personale che dura addirittura da oltre 200 giorni, dall’11 aprile, giorno calcisticamente santo di JuveBarcellona 3-0, doppietta sua e incantesimo che quasi si è cristallizzato lì e mai più si è rotto. Serve picconare, ora.
I GOL POI LI FA Il Paulo davanti allo Sporting è dentro a una situazione che non è malaccio ma nemmeno da gioia pura: Dybala arriva da due appoggi sicuri, momenti di altruismo per l’Higuain che ha piegato il Diavolo, un servizio coi giri perfetti anche se non difficilissimo più un velo che ha aperto l’orizzonte. Di suo, però, Paulo non è ancora felice. O almeno non lo è come a inizio stagione quando viaggiava a tre colpi alla volta. «Sta bene — dice Max Allegri — e domani è pronto per giocare. A Milano ha fatto una buona gara, sta crescendo sotto il piano della prestazione perché poi i gol li trova o su palle inattive o su azioni. Il 4-3-3? Semplice farlo: basta che Dybala faccia la mezzala. Di solito lui fa la mezzala quando gioca e la squadra gioca bene».
UNA PAROLINA Intanto, però, sono 7 gare senza alzare le mani in Europa: una vita, per chi vive di Joya. Dopo quella doppietta al Barça allo Stadium, Dybala non ha timbrato contro il Barcellona stesso al ritorno (0-0), nelle due gare contro il Monaco (gol di Higuain, Dani Alves e Mandzukic), a Cardiff contro il Real (Mandzukic) e nelle prime tre gare di questa edizione (reti di Higuain, Mandzukic e Pjanic). «Se dirò una parolina anche a lui? — sorride Buffon — Con Higuain la cosa mi è venuta spontanea, dalle viscere. Su Paulo non c’è niente da dire, perché ha fatto un inizio talmente straordinario che anche se per due settimane non riesce a essere performante al 100%, al pieno delle sue possibilità, penso sia abbastanza umano...». Tutti sentono che la Joya è a un passo dal palesarsi. SEMPRE DECISIVO Manca solo la scintilla, appunto, l’accensione definitiva in Europa: da quella sera di aprile in cui il... Messi pareva lui, Dybala ha incontrato vittorie, vissuto la prima finale e mostrato anche musi lunghi, figli di un gol che non varca i confini dell’Italia. Eppure, tutti sono convinti che questa di Lisbona possa essere la nottata giusta. «Nella prima azione a Milano, Paulo ha fatto un ottimo controllo di destro e il passaggio per Gonzalo, poi Gonzalo ha fatto un gol straordinario — riprende Allegri —