FASSONE A MONTELLA «ORA PENSI AI RISULTATI»
L’a.d. sprona il tecnico, che con Aek e Sassuolo rischia il futuro nel Milan. Han Li: fiducia al mercato
L’ad sprona il tecnico: «Più che il gioco adesso serve concretezza». L’allenatore, in bilico, contro Aek e Sassuolo rischia la panchina
La dirigenza, stavolta nelle considerazioni dell’a.d. Fassone, condivide il pensiero di Montella, che ha sposato il progetto dei suoi manager che a loro volta hanno ricevuto appoggio e condivisione dalla proprietà. Tutte le idee in comune, dalla filosofia del mercato estivo fino alla più incombente necessità di punti, possono però essere viste da differenti punti d’osservazione. Ieri Fassone ha chiesto di mettere da parte il bel gioco e pensare più alla concretezza: Montella è certamente d’accordo sul secondo punto, d’altra parte ha costruito la sua carriera di allenatore sul presupposto inverso, cioè sull’armonia della manovra per poi arrivare ai risultati. Non a caso ha spesso sottolineato la coesione, l’identità e la capacità di gestione dimostrate nelle ultime partite con le big, con il Milan uscito sconfitto ma non dominato. Poco cambia: giovedì ad Atene e domenica sera con il Sassuolo Montella vuole vincere e il club lo stesso. Vincenzo intende tenersi la panchina e la società spera sinceramente che sia lui a guidare la squadra alla svolta. Altrimenti non sarebbe escluso il ribaltone (con Gattuso prima alternativa): Montella sa perfettamente anche questo. RISULTATI L’a.d. lo ha chiesto senza mezzi termini: «Ora mi aspetto non solo ci sia il bel gioco ma che arrivino anche i risultati. Alla fine il calcio è fatto di quello. La gente vuole i risultati. Sono convinto che siamo sulla direzione giusta anche se con un po’ di ritardo rispetto alle nostre aspettative. Le coppe europee sono da sempre la casa del Milan, Atene lo è in particolare. Mi auguro una bella partita e un bel risultato». Tutto ovdi vio e di nuovo condiviso ma anche un appello che aggiungerà un po’ di pressione. Giusta o meno, si capirà giovedì sera.
TOP PLAYER Montella e la società erano stati a loro modo concordi anche sul rivoluzionario mercato estivo. L’allenatore lo aveva giustificato così dopo la sconfitta contro la Juventus Higuain, mister 90 milioni: «Perché non abbiamo puntato su un unico top? I giocatori da cento milioni vogliono giocare la Champions e giocare per vincerla». Anche la proprietà ha evidentemente appoggiato l’operato di Fassone e del d.s. Mirabelli. Avrebbe volentieri apprezzato un centravanti di primissimo livello utile in campo e fuori, in ambito commerciale, ma altrettanto si fida del gruppo attuale. Nel frattempo Morata, prima lusingato dalla proposta rossonera, era stato poi convinto dal Chelsea. Il ragionamento funziona di meno per Belotti (ma con lui le cose avrebbero preso un’altra piega?) e soprattutto per Aubameyang, che ha numeri da campione d’attacco e che, per sua stessa ammissione social, avrebbe volentieri fatto ritorno a Milanello. Magari stava pensando a lui anche David Han Li quando ha tenuto a smentire alcune parole che gli erano state attribuite riguardo un presunto rammarico per la spesa divisa tra Kalinic e André Silva anziché concentrata su un solo big. David segue e si informa con attenzione e per la prima volta ha voluto negare che un simile pensiero corrispondesse davvero al suo. Solo che di Aubameyang nelle dichiarazioni smentite non c’è traccia e nelle parole del Direttore Esecutivo invece sì. Spiegherà poi che Pierre era stato solo un pretesto per centrare la questione: «I dubbi sul mercato e la mia presunta richiesta sul perché non sia stato acquistato Aubameyang, sono totalmente infondate. Aubameyang è un grande campione, ma come Proprietà abbiamo costantemente condiviso la campagna acquisti con i nostri dirigenti e non abbiamo dubbi sul valore assoluto dei giocatori che abbiamo scelto e che godono della nostra massima fiducia».