La Gazzetta dello Sport

Parolo e Immobile Alfieri della Lazio e soldati di Ventura

Centrocamp­ista segna pure con continuità, Ciro è da Scarpa d’oro. Insieme puntano a Russia 2018

- Nicola Berardino ROMA

Il momento magico della Lazio può allungare i suoi riflessi anche sulla Nazionale di Ventura. Con Ciro Immobile e Marco Parolo, protagonis­ti nella squadra di Inzaghi e pronti a ritagliars­i lo stesso ruolo di primo piano in azzurro per il prossimo spareggio con la Svezia verso il Mondiale. La loro condizione sta esaltando la Lazio e rinfranca il c.t. per la doppia sfida (10-13 novembre) che darà il biglietto per Russia 2018. Anche domenica a Benevento i due azzurri sono stati i trascinato­ri della formazione di Inzaghi, giunta all’ottavo successo di fila tra ambizioni di Champions sempre più forti. Entrambi hanno lasciato il segno tra i marcatori. Particolar­e che non è una novità nella favolosa stagione di Ciro Immobile. Che a quota 14 reti domina la classifica cannonieri del campionato e anche quella della Scarpa d’oro. Il centravant­i della Nazionale sul trono del gol in Europa è un soffio di vento favorevole per Ventura. Un bottino stagionale che assomma la doppietta in Supercoppa, le due reti in Europa League e il gol con la Nazionale contro Israele (5 settembre). In totale, Immobile ha colpito per 19 volte. Ed è ovviamente deciso a ripetersi anche giovedì in Europa League contro il Nizza (arbitrerà

i gol segnati da Parolo in questa stagione. Tre in campionato (due al Sassuolo, uno al Benevento) e uno in Europa League (al Vitesse) lo spagnolo Manzano), quando però potrebbe partire dalla panchina causa turnover, e poi domenica in campionato contro l’Udinese. Strepitoso il feeling col gol in azzurro da parte di Immobile, rigenerato dalla cura Inzaghi: ha segnato sei volte da quando milita in biancocele­ste (superato pure Chinaglia: 4 reti). A Benevento Marco Parolo ha timbrato la terza rete in campionato (più una in Europa League). Il centrocamp­ista è tornato ai livelli migliori dopo un avvio di stagione condiziona­to da un ritardo di preparazio­ne causa tendinite. In panchina nel giro azzurro di settembre. Ha ripreso il posto da titolare a ottobre contro Macedonia e Albania senza però brillare. Il suo rilancio nella Lazio assicura a Ventura un perno per il centrocamp­o. Con la rispolvera­ta qualità di portarsi al tiro con continuità: l’arrivo di Leiva in mediana lo ha affrancato da alcuni compiti in copertura. Ci tiene Parolo, ormai uno dei simboli della Lazio di Inzaghi, a farsi valere anche in Nazionale. La maglia azzurra stuzzica il suo orgoglio alimentato da una lunga gavetta (esordio in A a 25 anni ). La prima chiamata in Nazionale gli arrivò da Prandelli ai tempi di Cesena (2011). Ha disputato il Mondiale in Brasile e poi l’Europeo. A gennaio, compirà 33 anni e non vuol perdersi l’appuntamen­to in Russia. In mezzo c’è però la Svezia da superare.

C’È MILINKOVIC Punta a un posto per il Mondiale anche Sergej Milinkovic. Il centrocamp­ista laziale è stato convocato dal c.t. Krstajic (subentrato a Muslin) per le amichevoli della Serbia (già qualificat­a) contro Cina e Corea del Sud (10 e 14 novembre).

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LAPRESSE Marco Parolo, 32 anni, e Ciro Immobile, 27, esultano

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