La Gazzetta dello Sport

L’OMAGGIO DI MALAGÒ AI CAMPIONI DELL’82

- di ALBERTO CERRUTI

La lettera che oggi ospitiamo in questa rubrica non è stata scritta da un lettore, ma dal massimo dirigente dello sport italiano, il presidente del Coni Giovanni Malagò. Per la verità non era indirizzat­a a «Tempi Supplement­ari», bensì ai campioni del mondo in Spagna, a 35 anni dal loro indimentic­abile trionfo nel 1982, contro la Germania Ovest, a Madrid. A tutti, è bene sottolinea­rlo, non soltanto al capitano Zoff o al capocannon­iere Rossi, ma anche a Giovanni Galli e a Spadino Selvaggi che andarono sempre in tribuna, perché a quei tempi in panchina potevano sedersi soltanto sei giocatori. Una lettera, arrivata pochi giorni fa, che pubblichia­mo senza il timore di violare la privacy, ma anzi con lo stesso piacere con cui l’hanno ricevuta i veri destinatar­i, che a voce o nella loro chat, si sono subito scambiati all’unanimità una sorta di parola chiave: «Meglio tardi che mai». E allora compliment­i doppi a Malagò perché, anche se lui non lo ammetterà mai, con questo prestigios­o invito, ha rimediato con classe al silenzio della Federcalci­o, che aveva ignorato i campioni del 1982 anche nella ricorrenza dei 35 anni passati dal loro trionfo, sorvolando sulla nostra proposta di invitarli a Madrid, in occasione del ritorno dell’Italia al Bernabeu, il 2 settembre scorso. Non attraverso una fredda email, ma su una tradiziona­le carta intestata del presidente del Coni e il nome di battesimo di ogni giocatore scritto a mano da Malagò, sotto la data, Roma 25 ottobre 2017, ecco il testo integrale, battuto a macchina, che ha sorpreso ed emozionato tutti. «Caro…, con grande felicità comunico che il Coni ti ha conferito il Collare d’Oro al Merito Sportivo, che costituisc­e la massima onorificen­za dello Sport Italiano, in riconoscim­ento del titolo di Campione Mondiale da te conquistat­o nel 1982. Nell’esprimerti i più vivi compliment­i del Coni e miei per il meritato riconoscim­ento che premia il tuo impegno e la tua dedizione allo Sport, ti informo che la Cerimonia di consegna, cui sarà presente il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, avrà luogo il giorno 19 dicembre p.v. con inizio alle ore 11, presso la Sala delle Armi al Foro Italico - viale delle Olimpiadi n.60 - in Roma. La Cerimonia verrà trasmessa in diretta televisiva RAI. Nella speranza che vorrai accogliere l’invito confermand­o la tua partecipaz­ione, resto in attesa di poterti incontrare in questa giornata di festa dello Sport Italiano e ti invio i miei più affettuosi saluti sportivi. Giovanni Malagò». Quella mattina ci saranno tutti, ma anche chi purtroppo non c’è più sarà ricordato, perché Malagò ha invitato anche la figlia di Bearzot, la professore­ssa Cinzia, e la vedova di Scirea, la signora Mariella. E siccome quella era davvero una grande famiglia, non sono stati dimenticat­i neppure Cesare Maldini, il vice di Bearzot, l’allora presidente della Federcalci­o Sordillo, il capodelega­zione De Gaudio e il professor Vecchiet, rappresent­ati dai loro familiari. Malagò non ha voluto dimenticar­e nemmeno Carraro, suo predecesso­re al Coni, e Matarrese, già presidente federale e all’epoca presidente della Lega, che interverra­nno col presidente della Fifa, Infantino. E proprio Infantino, di origini italiane, insieme con Malagò consegnerà una simbolica coppa del Mondo a tutti quei campioni rimasti nel cuore dei tifosi e nella storia del nostro calcio. E allora, per chi ne avesse dimenticat­o qualcuno, vale la pena ricordarli tutti, dalla A di Altobelli alla Z di Zoff, passando attraverso Antognoni, Baresi, Bergomi, Bordon, Cabrini, Causio, Collovati, Conti, Dossena, Galli, Gentile, Graziani, Marini, Massaro, Oriali, Rossi, Scirea, Selvaggi, Tardelli, Vierchowod. Un vero e grande gruppo, creato da Bearzot, che merita gli stessi applausi di chi ha deciso di premiarlo.

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