LE SCOMMESSE VINCENTI DI SPALLETTI
E’la vittoria di Spalletti e delle sue «scommesse» estive. E’ stato il tecnico di Certaldo a volere Borja Valero. Un amore mai tradito. Luciano lo aveva corteggiato anche quando allenava la Roma. Lo considerava il sostituto ideale di un Pjanic che aveva scelto la Juve. Per lui lo spagnolo è l’essenza del calcio perché è sempre al posto giusto, ha personalità in dosi industriali e non smette mai di lavorare per la squadra. Un leader silenzioso. Borja sta andando anche oltre le aspettative. Lui che non ha mai avuto un grande feeling col gol ha messo a segno la sua prima rete in maglia nerazzurra. Un guizzo importante. Ivan Perisic invece, a luglio aveva la valigia pronta. Lo aspettavano la Premier e un contratto da capogiro. Spalletti lo ha riconquistato giorno dopo giorno. Con pazienza e ostinazione. Le armi che Luciano usa quando è convinto di combattere per una giusta causa. Oggi Perisic non solo segna gol decisivi ma si sacrifica in un lavoro oscuro che non faceva parte del suo repertorio. Tornando indietro nel tempo sembra quasi la stessa sfida che Mou vinse con Eto’o trasformato in esterno a tutta fascia.
L’Inter non è la più bella del reame ma non può più nascondersi. C’è anche lei tra le candidate al titolo. Il successo di Verona, in una serata che ha visto Icardi e compagni spesso in affanno, è un segnale importante. Perché i nerazzurri centrano un record: non avevano mai raggranellato 29 punti nelle prime 11 gare di campionato da quando ci sono i tre punti. Perché risalgono al secondo posto alle spalle del Napoli. Ma anche perché sono questi successi sofferti che danno solidità al gruppo e che alzano l’autostima. L’Inter non è partita per vincere lo scudetto. In estate aveva alzato l’asticella alla zona Champions. Ma sta trovando a tempo di record l’equilibrio che serve per correre ai ritmi folli di questa prima parte del campionato. I nerazzurri hanno la seconda difesa del torneo (ma la Roma ha una partita in meno) e stavolta hanno dimostrato di saper conquistare tre punti anche senza aggrapparsi alle prodezze di Icardi. Stavolta, anzi, decisamente in ombra. Tutto questo fa crescere l’identità del gruppo. L’obiettivo che Spalletti insegue dal suo primo giorno di lavoro ad Appiano Gentile. Poi, se Sabatini riuscirà a convincere nella sua missione cinese i dirigenti a dare il via libera per poter piazzare un colpo importante nel mercato invernale (a parte Ramires) allora l’Inter diventerebbe una candidata ancora più credibile per la corsa al titolo.