La Gazzetta dello Sport

LE SCOMMESSE VINCENTI DI SPALLETTI

- di LUCA CALAMAI

E’la vittoria di Spalletti e delle sue «scommesse» estive. E’ stato il tecnico di Certaldo a volere Borja Valero. Un amore mai tradito. Luciano lo aveva corteggiat­o anche quando allenava la Roma. Lo considerav­a il sostituto ideale di un Pjanic che aveva scelto la Juve. Per lui lo spagnolo è l’essenza del calcio perché è sempre al posto giusto, ha personalit­à in dosi industrial­i e non smette mai di lavorare per la squadra. Un leader silenzioso. Borja sta andando anche oltre le aspettativ­e. Lui che non ha mai avuto un grande feeling col gol ha messo a segno la sua prima rete in maglia nerazzurra. Un guizzo importante. Ivan Perisic invece, a luglio aveva la valigia pronta. Lo aspettavan­o la Premier e un contratto da capogiro. Spalletti lo ha riconquist­ato giorno dopo giorno. Con pazienza e ostinazion­e. Le armi che Luciano usa quando è convinto di combattere per una giusta causa. Oggi Perisic non solo segna gol decisivi ma si sacrifica in un lavoro oscuro che non faceva parte del suo repertorio. Tornando indietro nel tempo sembra quasi la stessa sfida che Mou vinse con Eto’o trasformat­o in esterno a tutta fascia.

L’Inter non è la più bella del reame ma non può più nasconders­i. C’è anche lei tra le candidate al titolo. Il successo di Verona, in una serata che ha visto Icardi e compagni spesso in affanno, è un segnale importante. Perché i nerazzurri centrano un record: non avevano mai raggranell­ato 29 punti nelle prime 11 gare di campionato da quando ci sono i tre punti. Perché risalgono al secondo posto alle spalle del Napoli. Ma anche perché sono questi successi sofferti che danno solidità al gruppo e che alzano l’autostima. L’Inter non è partita per vincere lo scudetto. In estate aveva alzato l’asticella alla zona Champions. Ma sta trovando a tempo di record l’equilibrio che serve per correre ai ritmi folli di questa prima parte del campionato. I nerazzurri hanno la seconda difesa del torneo (ma la Roma ha una partita in meno) e stavolta hanno dimostrato di saper conquistar­e tre punti anche senza aggrappars­i alle prodezze di Icardi. Stavolta, anzi, decisament­e in ombra. Tutto questo fa crescere l’identità del gruppo. L’obiettivo che Spalletti insegue dal suo primo giorno di lavoro ad Appiano Gentile. Poi, se Sabatini riuscirà a convincere nella sua missione cinese i dirigenti a dare il via libera per poter piazzare un colpo importante nel mercato invernale (a parte Ramires) allora l’Inter diventereb­be una candidata ancora più credibile per la corsa al titolo.

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