La Gazzetta dello Sport

Milan triste Fermo al palo

Monto, quasi gol ma è 0-0 con l’Aek Un punticino utile però il gioco dov’è?

- Pierfrance­sco Archetti INVIATO AD ATENE (GRECIA)

Quando parla un alto dirigente, stimato e con molteplici esperienze in diverse società di calcio, va sempre ascoltato, rispettato, assecondat­o. L’a.d. del Milan Marco Fassone, il primo in ordine gerarchico sotto i proprietar­i cinesi, aveva chiesto a giocatori e allenatore di «pensare ai risultati, più che al gioco». E nello stadio dove avevano baciato due Champions, i milanisti fanno risultato, anzi un risultatin­o ( la vittoria avrebbe garantito la qualificaz­ione in anticipo), e al gioco proprio non pensano. In due partite il Milan riesce a non farsi battere dall’Aek Atene, terzo nel campionato greco, e tiene la porta sempre al coperto. Uau. Poi non segna, non entusiasma, non emoziona. Ma il risultatin­o c’è, nessuno potrà accusare Vincenzo Montella e la sua banda di aver ignorato il diktat di Fassone. Adesso per andare ai sedicesimi in anticipo serve battere l’Austria Vienna in casa, il pari potrebbe non bastare.

I MOTIVI L’allenatore potrà esibire un quarto d’ora scarso del secondo tempo per contestare le tesi di sopra e respingere chi gli mostra da vivo il suo funerale (parole sue, a fine gara). Ma è soltanto un raro scorcio di partita, nel quale per scongelare un minimo di fantasia deve mettere in campo Suso, ufficialme­nte in panchina per un affaticame­nto, e chiedere al suo uomo attualment­e migliore di smuovere il Milan. Qualcosa si vede dopo lo zero asso- luto del primo tempo. E l’azione migliore (invito di Locatelli, palo di Montolivo) è quasi un voler chiedere scusa dei due centrocamp­isti, fra i più sovrastati in precedenza. Però anche il Milan della ripresa si affievolis­ce, non dà continuità alle poche buone intenzioni. Manca di personalit­à.

IL PEGGIO Poi la leggera virata della seconda parte è quasi spontanea, perché l’impresa sarebbe stata quella di replicare un primo tempo così deprimente da far nascere un’attesa curiosa del seguito. Il Milan a lungo non ha idee, coraggio e anche forza fisica per imporsi, logico che non solo non riesca a tirare in porta in tutta la prima parte, ma nemmeno a giocare palloni in area (proprio zero, le statistich­e confermano). Ma nemmeno prova da fuori, dai

lati, da qualsiasi spazio riesca ad aprire. Questo è il punto: non riesce mai a scavare nella protezione semplice e dinamica dell’Aek. Impauriti dagli inseguimen­ti quasi a uomo, da Simoes e Johansson, e pure da Bakasetas che scende sul centrale più libero, Montolivo, Locatelli e Calhanoglu spariscono e lasciano soltanto un minimo di regia a Bonucci, il quale non è preciso nei primi tentativi, poi un lancio e un tiraccio alto (il primo di tutto il Milan verso la porta, minuto 44) fanno vedere chi prova a sciogliere l’ansia. Inoltre il Milan che difende a 4-4-2 subisce alcune ripartenze a campo aperto alle quali deve porre rimedio con i falli o con la buona posizione di Donnarumma.

IL CAMBIO Senza l’infortunat­o Biglia e con Kessie lasciato a riposo fino a metà ripresa, il Milan patisce a centrocamp­o. In difesa è positivo il rientro di Bonucci, dopo i due turni di squalifica in campionato; lo schieramen­to a tre viene irrobustit­o con l’aggiunta di Rodriguez. Anche davanti il cambio non porta i frutti sperati: senza Suso, l’allenatore rinuncia al via al doppio trequartis­ta e posiziona Calhanoglu secondo il suo numero di maglia (il dieci) libero di accentrars­i oppure stare largo, come fa spesso. Cutrone e André Silva non trovano mai una sincronia. Il primo resta negli spogliatoi all’intervallo, sostituito da Suso che fa riapparire il 3-4-2-1; il secondo anche dopo è trasparent­e, una rovesciata molto fuori misura è l’emblema di una serata nera.

GRECI SECONDI L’Aek resta imbattuto nel torneo come i rossoneri: con questo sono sei i risultati utili di fila in Europa. Il secondo posto nel girone non viene toccato. A una buona organizzaz­ione di gruppo, con il 3-4-1-2 che si modella in 5-21-2 per difendere, manca la pugnalata che avrebbe potuto portare al sorpasso in classifica. Eppure il Milan ha lasciato 14 conclusion­i.

1Primo posto ok ma per passare serve battere l’Austria Vienna: un punto potrebbe non bastare

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 ??  ?? Un’azione d’attacco dell’Aek Atene, ma la punizione a giro calciata da Christodou­lopoulos è respinta dalla barriera del Milan
Un’azione d’attacco dell’Aek Atene, ma la punizione a giro calciata da Christodou­lopoulos è respinta dalla barriera del Milan
 ??  ?? Leo Bonucci lotta con Araujo: ieri il difensore è ritornato in campo da capitano del Milan dopo squalifica di 2 turni in A per la gomitata a Rosi
Leo Bonucci lotta con Araujo: ieri il difensore è ritornato in campo da capitano del Milan dopo squalifica di 2 turni in A per la gomitata a Rosi

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