La Gazzetta dello Sport

Nostalgia Georgatos «Indimentic­abile S. Siro E quell’assist col Toro...»

«Certo che seguo ancora l’Inter: la guardi e dici “Ognuno sa cosa deve fare”, Spalletti dà un’idea di calcio precisa alle sue squadre. Lo scudetto? Discorso a tre con Juve e Napoli»

- Andrea Elefante INVIATO A ATENE

Grigoris, che tempi quei tempi, eh? L’incontro nei corridoi dello stadio Karaiskaki­s è un appuntamen­to con la memoria, e la pelata di Grigoris Georgatos spolverand­o ricordi luccica sempre di più. Non sono quelli degli anni da d.s. e responsabi­le del settore giovanile dell’Olympiakos, no: molto più indietro con il tempo, e il sospiro non è malinconic­o come quelli che lo allontanar­ono dall’Inter. Arrivò, partì, tornò e se ne andò per sempre, vinto da un vuoto dentro che un brasiliano avrebbe definito saudade, e infatti Ronaldo così lo prendeva in giro: “Guarda che quella ce l’abbiamo noi...”. Diciotto anni fa: il sospiro è nostalgico, semmai. «Avrei dovuto avere allora la testa di oggi: non me ne sarei andato dall’Inter così presto».

Ricorda chi ci restò più male?

«Bobo Vieri. Mi diceva: “Non ti stancare mai di crossare, poi ci penso io”. Quando ero triste mi portava all’Hollywood con lui, mi faceva entrare nel privé: forte, Bobo».

Disse anche di aver conosciuto pochi che facevano piovere cross come lei. E da allora è piovuto molto meno, dalla fascia sinistra.

«Ma ora Spalletti è molto soddisfatt­o di Nagatomo, no?».

Ah, dunque segue ancora l’Inter...

«Seguo il calcio, come potrei non seguire l’Inter. Ogni tanto metto ancora quella maglia, con gli Inter forever. A giugno abbiamo giocato a Creta, c’erano Toldo, Materazzi, Chivu, Kallon, Suazo...».

Diceva, di Spalletti?

«Grande esperto della Serie A, e questo conta. Un allenatore che dà un’idea di calcio precisa alle sue squadre: guardi l’Inter e dici “Ognuno sa cosa deve fare”. Poi i risultati aiutano: ti danno sicurezza e avvicinano la tua gente».

A proposito: più di settantami­la a San Siro per Inter-Torino di domenica.

«Che bei ricordi il Torino, e anche San Siro: quando mi scrissero quello striscione “Grigoris, Milano ti ama” non ci volevo credere, ogni tanto riguardo ancora le foto. Stavo davvero bene solo quando mi allenavo alla Pi-

netina e quando giocavo, meglio se a San Siro. Ha visto che bolgia era il Karaiskaki­s per Olympiakos-Barcellona? Ecco, San Siro sa essere così, ma con il doppio degli spettatori».

E il Toro cosa le ricorda?

«Il mio primo vero assist per Vie-

ri, quello con il Verona non vale perché il gol lo inventò lui. Fu su punizione: vincemmo 1-0, mi pare. Da quel giorno, se la posizione era giusta per il mio sinistro, lasciarono calciare anche me. E non mancava chi potesse tirarle: Baggio, Seedorf, Recoba, Ronaldo...».

E quando la scambiaron­o per Ronaldo se lo ricorda?

« Amichevole a Zurigo con il Grasshoppe­r: segno dopo aver dribblato tre avversari e lo speaker, confondend­o le pelate, urla “Gol di Ronaldoooo”. E lui, dopo la partita: “Quel gol era talmente bello che hanno pensato l’avessi fatto io”. Quell’anno, quando Ronnie si fece male, cambiò tutto. Peccato: ci sentivamo forti, forti da vincere lo scudetto».

Anche questa Inter è forte da vincere lo scudetto?

«Per me se lo gioca con il Napoli e la Juve: rispetto a loro ha il vantaggio di potersi concentrar­e su una sola partita alla settimana e la concentraz­ione, dunque la continuità, è sempre stata uno dei grandi problemi dell’Inter».

L’ultima, Grigoris: meglio Vieri o Icardi?

«Attaccanti diversi, anzi molto diversi. Però identici in una cosa: il gol sempre in testa. E io mi divertivo a metterli a Bobo sulla testa».

 ??  ?? INTER FOREVER IN GRECIA Georgatos (nel circoletto) in posa con molte vecchie glorie dell’Inter in occasione di una partita benefica disputata a Creta, lo scorso giugno
INTER FOREVER IN GRECIA Georgatos (nel circoletto) in posa con molte vecchie glorie dell’Inter in occasione di una partita benefica disputata a Creta, lo scorso giugno

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