La Gazzetta dello Sport

C’è il Palermo, Zeman è diviso In caso di k.o. rischia grosso

«Quella città ormai è diventata casa mia» Il Pescara cerca il riscatto oggi nell’anticipo

- Orlando D’Angelo PESCARA VENERDÌ 3 NOVEMBRE 2017

Ex di turno una settimana sì e l’altra pure, inevitabil­e vista la sua lunga carriera. Ma Palermo è un’altra storia. È la sua storia. Arrivato in Sicilia nel 1966 in vacanza, a casa dello zio Cesto Vycpalek, che gli ha fatto da secondo padre, Zdenek Zeman si è legato per sempre alla città. Stasera, però, all’Adriatico, dovrà badare al sodo. Sul campo, infatti, incon- trerà l’attuale regina della B e potrà essere lui a dare continuità alla «maledizion­e del primato» che sta colpendo tutte le squadre passate, in queste prime 12 giornate, dalla vetta.

CASA SUA Il Palermo, tornato al comando sabato, ce la farà a mantenere la posizione o le vertigini lo faranno cadere di nuovo? Proprio Sdengo, un pezzo di cuore della Palermo calcistica, potrebbe rompere l’incantesim­o. Al boemo e al Pescara interessa tornare a vincere dopo due sconfitte e una preoccupan­te involuzion­e. Gli abruzzesi non possono permetters­i di sbagliare ancora, proprio oggi che arriva la squadra del cuore di Zeman. «Palermo è casa mia, ho lavorato lì per 9 anni nelle giovanili, mia moglie è palermitan­a e i miei figli sono nati lì. So che faranno il tifo per me, anche se in città ci sono tutti i nostri parenti», se la ride.

RICORDI Il calcio italiano per il boemo è colorato di rosanero, lì ha anche insegnato educazione fisica al Gonzaga, mentre iniziava la carriera da allenatore. «L’antistadio è intitolato a mio zio Vycpalek, in quel posto mi sento di casa. Una piazza calcistica­mente importante, anche se oggi il pubblico si è un po’ defilato perché abituato a vedere da tempo la Serie A. E Zamparini ha portato giocatori di livello mondiale, non va dimenticat­o». Anche a Pescara l’ambiente è freddo dopo le ultime prove deludenti. Un terzo k.o. potrebbe mettere in discussion­e la leadership del tecnico e aprire la crisi. Ma Zeman sprizza ottimismo: «Le ultime due partite sono state giocate molto meglio di quelle che abbiamo vinto. Voi vi focalizzat­e sul risultato e forse non sapete leggere la partita. Io voglio profondità, una squadra incisiva. Siamo noi che ce la complichia­mo. I ritmi mi piacciono, ma solo con i centrocamp­isti e gli attaccanti, non con il collettivo. I dati dicono che il volume di gioco è aumentato. L’aggressivi­tà è aumentata. Mancano solo i gol». Torneranno contro la capolista?

tecnico boemo: «Moglie e figli sono palermitan­i e lì ho lavorato nove anni. Ho tanti tifosi»

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LAPRESSE Il boemo Zdenek Zeman, 70 anni, allenatore del Pescara

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