La Gazzetta dello Sport

Paulinho-gol è imprendibi­le Anche fuori dal campo...

1Nonostant­e 3 reti in 2 partite dribbla tifosi e stampa: ma Cremona è innamorata di lui

- Nicolò Schira

ACremona sono già pronti a ribattezza­rlo «Cappuccett­o-gol». Perché Paulo Sergio Betanin, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Paulinho, diventa immarcabil­e anche nel post partita. I tifosi della Cremo lo attendevan­o sabato pomeriggio nel piazzale dello Zini per coccolarlo dopo la rete da cineteca in rovesciata segnata al Perugia. Invece Paulo ha dribblato tutti, un po’ co- me fa in campo con i difensori avversari. Cappuccio in testa a nascondere la folta chioma bionda che ama accodare con lo chignon e via, imprendibi­le e dritto verso casa dove lo attendevan­o la moglie Maynara (presente anche sul braccio destro del goleador sotto forma di un tattoo in ebraico dal significat­o «mio amore sempre») e il piccolo Jann Mattheus. Tre gol e lo zampino nell’autorete di Zanon nelle ultime 2 gare per conquistar­e la tifoseria grigioross­a, già innamorata del suo numero 10.

ATIPICO Tanto brillante in campo, quanto schivo fuori. Paulinho è un brasiliano atipico che fa del silenzio la sua forza. Dal suo ritorno in Italia zero interviste, tanto da non concedersi ai media neppure per la classica presentazi­one di rito. Paulinho vuole fare parlare il campo, cancelland­o le voci di chi lo considerav­a in declino dopo il triennio negli Emirati con l’Al-Arabi, che nel 2014 lo aveva acquistato dal Livorno per 10 milioni di euro. Tesser l’ha aspettato con pazienza nelle prime giornate, centellina­ndo il suo impiego. E ora se lo gode. L’ultima volta in B nel 2012-13 trascinò con 20 reti il Livorno in A. Nella città del Torrazzo sognano un clamoroso remake.

SAUDADE L’Italia rappresent­a molto più di un paese d’adozione per chi è sbarcato 18enne a Livorno. Troppo forte la saudade rispetto ai milioni dell’Al-Arabi. Perché i soldi non fanno la felicità. Ad approfitta­rne il d.s. grigioross­o Stefano Giammariol­i, che l’ha voluto a tutti i costi: «Da Ceravolo a Gilardino c’erano tanti grossi nomi sul mercato, ma il mio obiettivo era solo lui. È stato il colpo più difficile della mia carriera. L’ho corteggiat­o per un mese, neanche fosse una bella donna. A un certo punto si erano inseriti altri club che gli offrivano molto di più, ma è stato leale mantenendo la parola che aveva dato a me e al Cavalier Arvedi». Un passione datata 2011 e nata in Lega Pro nel testa a testa promozione tra il suo Gubbio e il Sorrento di Paulo. Quella volta la spuntarono gli umbri. Adesso vogliono vincere insieme.

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LAPRESSE Il brasiliano Paulo Sergio Betanin, detto Paulinho, 31 anni

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