Paulinho-gol è imprendibile Anche fuori dal campo...
1Nonostante 3 reti in 2 partite dribbla tifosi e stampa: ma Cremona è innamorata di lui
ACremona sono già pronti a ribattezzarlo «Cappuccetto-gol». Perché Paulo Sergio Betanin, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Paulinho, diventa immarcabile anche nel post partita. I tifosi della Cremo lo attendevano sabato pomeriggio nel piazzale dello Zini per coccolarlo dopo la rete da cineteca in rovesciata segnata al Perugia. Invece Paulo ha dribblato tutti, un po’ co- me fa in campo con i difensori avversari. Cappuccio in testa a nascondere la folta chioma bionda che ama accodare con lo chignon e via, imprendibile e dritto verso casa dove lo attendevano la moglie Maynara (presente anche sul braccio destro del goleador sotto forma di un tattoo in ebraico dal significato «mio amore sempre») e il piccolo Jann Mattheus. Tre gol e lo zampino nell’autorete di Zanon nelle ultime 2 gare per conquistare la tifoseria grigiorossa, già innamorata del suo numero 10.
ATIPICO Tanto brillante in campo, quanto schivo fuori. Paulinho è un brasiliano atipico che fa del silenzio la sua forza. Dal suo ritorno in Italia zero interviste, tanto da non concedersi ai media neppure per la classica presentazione di rito. Paulinho vuole fare parlare il campo, cancellando le voci di chi lo considerava in declino dopo il triennio negli Emirati con l’Al-Arabi, che nel 2014 lo aveva acquistato dal Livorno per 10 milioni di euro. Tesser l’ha aspettato con pazienza nelle prime giornate, centellinando il suo impiego. E ora se lo gode. L’ultima volta in B nel 2012-13 trascinò con 20 reti il Livorno in A. Nella città del Torrazzo sognano un clamoroso remake.
SAUDADE L’Italia rappresenta molto più di un paese d’adozione per chi è sbarcato 18enne a Livorno. Troppo forte la saudade rispetto ai milioni dell’Al-Arabi. Perché i soldi non fanno la felicità. Ad approfittarne il d.s. grigiorosso Stefano Giammarioli, che l’ha voluto a tutti i costi: «Da Ceravolo a Gilardino c’erano tanti grossi nomi sul mercato, ma il mio obiettivo era solo lui. È stato il colpo più difficile della mia carriera. L’ho corteggiato per un mese, neanche fosse una bella donna. A un certo punto si erano inseriti altri club che gli offrivano molto di più, ma è stato leale mantenendo la parola che aveva dato a me e al Cavalier Arvedi». Un passione datata 2011 e nata in Lega Pro nel testa a testa promozione tra il suo Gubbio e il Sorrento di Paulo. Quella volta la spuntarono gli umbri. Adesso vogliono vincere insieme.