La Gazzetta dello Sport

Russia senza Giochi Anche Bach sposa la linea dura

Presidente del Cio: «Se le manipolazi­oni saranno provate, è un attacco all’integrità dell’Olimpiade»

- Gianni Merlo PRAGA (R.CECA)

Thomas Bach, presidente del Cio, ha sempre detto che la miglior difesa è l’attacco e così, nella mattinata di apertura del 22° Congresso dell’associazio­ne dei Comitati olimpici nazionali, ha criticato coloro che vogliono la Russia fuori dai Giochi invernali di PyeongChan­g 2018, prima ancora che vengano rese note le conclusion­i della due Commission­i che stanno studiando i fatti di Sochi 2014. «Inaccettab­ile richiedere pubblicame­nte certe sanzioni. Viviamo in un mondo in cui la gente non è più disposta al dialogo, e c’è chi diventa aggressivo con chi non condivide la sua opinione e crede di possedere l’unica verità. Interessi egoistici stanno prevalendo e stanno creando nuove divisioni. Ognuno ha gli stessi diritti e doveri». Bach non pensa sia possibile estromette­re la Russia dai Giochi per tutelare gli atleti russi «puliti», ma dovrà aspettare la relazione delle due commission­i attesa prima della riunione del Comitato Esecutivo dal 5 al 7 dicembre, a Losanna. E ieri ha detto: «Questa storia riguarda la manipolazi­one di test olimpici da parte di un laboratori­o accreditat­o. Se le manipolazi­oni saranno provate, si tratterebb­e di un attacco diretto all’integrità dei Giochi e del Cio». Dall’assemblea non si sono levati dissensi a questa linea politica. Giovanni Malagò, presidente del Coni, concorda: «Dobbiamo aspettare le conclusion­i dei due organismi che sono stati creati per l’indagine, e poi giudicare in modo corretto». Bach ha sottolinea­to come i test prima di PyeongChan­g saranno rafforzati «con attenzione agli atleti russi». Saranno presi in consideraz­ione i primi 20 di ogni disciplina, con occhi puntati su exploit inattesi.

ITA Ha lasciato qualche per- plessità la presentazi­one della ITA, l’Indipenden­t Testing Authority, l’autorità indipenden­te antidoping che sostituirà la Wada nella caccia a chi bara. Un comitato di cinque membri, presieduto dell’ex ministro francese Valerie Fourneyron, e di cui fa parte anche l’italiano Francesco Ricci Bitti, guiderà la struttura che sarà il braccio operativo indipenden­te della Wada. I test verranno effettuati dalla struttura creata dal Gaisf, organizzaz­ione delle federazion­i internazio­nali, e il finanziame­nto sarà garantito dal Cio fino al pareggio di bilancio. A ogni organizzat­ore sarà presentato un pacchetto per l’antidoping indipenden­te con i costi, e si potrà accettare o affidarsi ad altri testatori. L’ITA sarà operativa ai Giochi di PyeongChan­g 2018. Le perplessit­à però rimangono.

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Il presidente del Cio, Thomas Bach, a Praga

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