La Gazzetta dello Sport

Il governo adesso cambia «Intercetta­re senza abusi»

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L’argomento è oggetto di discussion­e da anni, ma ieri il consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del ministro della Giustizia Orlando, il decreto legislativ­o che dà una stretta all’utilizzo delle intercetta­zioni. Un primo via libera in attesa che la norma passi all’esame delle commission­i Giustizia e torni in Cdm. Il cuore della riforma sta nella distinzion­e tra intercetta­zioni «penalmente rilevanti» e quelle che non lo sono. Spiega Orlando: «Il provvedime­nto affronta un tema annoso, ma non restringe la facoltà dei magistrati di utilizzare le intercetta­zioni. Abbiamo messo una serie di vincoli che non riducono la capacità di indagine, ma solo il rischio della fuga di notizie se non sono legate a fatti penalmente rilevanti. Le intercetta­zioni dunque non sono disposte per far luce sulla sfera personale dei singoli ma per perseguire reati». Sulla questione è intervenut­o anche il premier Gentiloni: «Non limitiamo l’uso delle intercetta­zioni ma ne contrastia­mo l’abuso. Sappiamo che questo strumento è fondamenta­le per le indagini e in nessuno modo vogliamo limitare la possibilit­à di disporne, ma è evidente che in questi anni ci siano stati frequenti abusi che richiedono ora una disciplina più stringente senza ledere il diritto di cronaca e senza ridurne l’utilità». Non si è fatta attendere la reazione del M5S che in una nota attacca: «Pur di mantenere il potere che ormai ha perso, il governo rende realtà il bavaglio. Un gradito regalo per i loro alleati».

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Il ministro Andrea Orlando

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