Europa League: in carrozza la Lazio di Inzaghi RIMPIANTO GASP, PIANTO MONTELLA
La brezzolina del Mediterraneo ritempra un po’ le due lombarde uscite bastonate dall’ultima di campionato. Entrambe conquistano quel pareggio che le mantiene in vetta nei rispettivi gironi dove salgono da 7 a 8 punti. Quota che permette a nerazzurri e rossoneri di affrontare con ragionevole tranquillità i prossimi turni pur nel rispetto della tradizionale imprevedibilità del pallone. Sotto il profilo dell’aritmetica e pure sotto quello del gioco, in verità, c’è del rammarico nella banda Gasperini che a pochi secondi dal termine era già nei sedicesimi e paga una distrazione di due colonne quali Spinazzola e Masiello. Oltretutto sarebbe stato il primo colpo esterno della stagione e, insomma, vederlo sfumare sull’ultima azione un po’ ti rode. Però la qualificazione ormai è a un passo e può arrivare anche perdendo sul campo dell’Everton (spacciato) se questo irriducibile Apollon non dovesse sbancare Lione (atteso poi a Bergamo per un probabilissimo spareggio da primo posto). Insomma, il popolo della Dea, presente in forze anche a Cipro, sta già preparando i festeggiamenti.
Poco distante, in quel di Atene, Vincenzo Montella ha replicato lo 0-0 di San Siro. Per avere ragione del tenace uomo contro uomo dell’Aek, il tecnico rossonero ha alternato uomini e sistemi tattici ricavando soltanto il palo del redivivo Montolivo, un centrocampista. La ricerca di abbinare lo spettacolo che tanto piace a lui al risultato chiestogli dai dirigenti ieri sera non è riuscita: si sono divertiti soltanto Fassone&Mirabelli, quelli che badano al sodo. Prossimo tentativo il Sassuolo. A dispetto del clima mite, Montella ha sfoggiato un piumino d’oca: scelta opportuna stante i molti spifferi sulla sua panchina. Lui ha chiosato attingendo al repertorio partenopeo: «Da tempo sto assistendo da vivo al mio funerale». L’esperienza insegna che lo stop del campionato è spesso micidiale per gli allenatori in bilico: i dirigenti possono dare al subentrante due settimane di ambientamento... Scansata Atene, resta quindi l’insidia Sassuolo. Superandola, il panettone sarebbe già sulla tavola.
Spumante a go-go nello spogliatoio laziale per celebrare la quarta vittoria in altrettante partite: girone dominato. Non era proibitivo, d’accordo, però forse nemmeno Lotito aveva immaginato la marcia trionfale. E, rilievo anche più importante, questa voglia di andare a segno sempre e comunque. Certo, senza Ciro Immobile si fatica di più: c’è voluta un’autorete in extremis per piegare i francesi (Balotelli solo nel finale: assist a Ventura), però la squadra ci ha provato sino in fondo. Ha un bel carattere.