È Varese spettacolo Trento affonda: -27
Caja: «Il lavoro in palestra paga» Buscaglia: «Una figura pessima»
Non è neppure in panchina Shavon Shields, fermato dalla distorsione presa nei primi minuti della gara di Eurocup persa in casa del Gran Canaria. L’ala di Trento è incollata a una sedia, in tuta, per l’infortunio, e può fare solo da spettatore, con le braccia conserte e il cappuccio in testa, alla disfatta dei suoi compagni, che non sanno volare a Masnago, dove anzi, si schiantano davanti a una Varese portentosa. A trascinare i padroni di casa non ci pensa solo Okoye, miglior marcatore della partita, con i 18 punti messi nella retina e miglior rimbalzista di Varese per il suo lusinghiero 29 in valutazione. Ma è il gioco corale a consegnare ai lombardi la seconda vittoria di fila, dopo il successo con Pistoia. Al netto dei demeriti degli avversari, pessimi in attacco e in difesa, Varese ha vinto con la sinfonia orchestrata da Attilio Caja che è un inno alla gioia al concetto di squadra. L’allenatore però non ama i fronzoli e per lui i due punti presi nella gara con Trento sono soprattutto una cosa: «La conferma che quando si lavora bene in palestra si ottengono i risultati: i ragazzi hanno dato sempre il massimo sin dall’inizio della stagione e hanno colto ora i frutti del loro impegno quotidiano».
SUDORE Insomma per il coach la vittoria non fa una grinza scaturendo dal sudore di tutti i giorni, quello che può mettere le ali a Varese in questo campionato: «È stata una partita da grandi complimenti per tutti i miei giocatori, è un dono felice per loro che hanno potuto farsi apprezzare dal pubblico. A tratti hanno giocato al limite della perfezione con ottimi tiri da tutte le posizioni e una difesa gagliarda». Il segreto è appunto il gruppo ma ci sono anche citazioni per i singoli: «Tutti sanno mettersi a disposizione degli altri, Wells si è confermato e Hollis sta crescendo. Ho scelto Pelle in quintetto pensando all’atletismo di Trento». Gli uomini di Buscaglia hanno invece deluso e l’allenatore ospite ha poche parole: «Di fronte a una figura pessima della mia squadra, bisogna avere il coraggio di stare zitti. Prima di incontrare Varese avevamo mostrato qualche lento miglioramento ma il nostro inizio è stato disastroso».
MANO Se Trento sembrava essersi svegliata dalla crisi domenica scorsa, battendo Reggio Emilia con una buona difesa, l’aiuto della panchina e una mano ispirata dall’arco, questa volta ha dato il peggio di sé, chiudendo con il 37% da due (10/27), contro il 64 di Varese (23/36), e con un ancora più deprimente 30% da tre (10/33), invece del 48 di Varese (11/23), raccogliendo 19 rimbalzi in meno rispetto agli avversari. Il divario si è visto già in avvio, subito dopo l’effimero sorpasso di Trento, firmato da Gutierrez con la tripla del 6-7, a cui è seguito il devastante 19-0 di Varese che, nel primo quarto aveva tirato da due con un eccellente 90% (9/10). Al tremendo parziale Trento non ha saputo dare risposta e ora toccherà a Buscaglia rispondere alla crisi dei suoi.