Che bravo Darmian L’esterno «sbagliato» che può tornare in A
È destro, ma gioca a sinistra. Nello United piace a Mourinho per la serietà, però Roma e Napoli lo tengono d’occhio
Poche cose da salvare nella notte di Stoccolma, forse soltanto una: la prestazione di Matteo Darmian sulla fascia sinistra. Novanta minuti pieni, rotondi, con due momenti di quasi gloria: il cross per Belotti, con relativa grande occasione sciupata dal Gallo; il palo colpito sull’1-0, manifesto di quel che poteva essere - un pareggio con rete in trasferta - e che non è stato. Più nascoste due cifre abbastanza significative: l’altra sera Darmian è stato il giocatore che ha perso più palloni (23) e che nello stesso tempo ne ha recuperati di più (10). Ha sbagliato, si è corretto, non ha mai smesso di lottare.
PIEDE INVERTITO Il ragazzo del Manchester United non si è fatto intimorire dagli svedesi, ha mostrato voglia di esserci e per l’ennesima volta ha garantito massima disponibilità. Darmian è un destro che spesso viene impiegato a sinistra. Un esterno a piede invertito, come si usa dire. Il cross per Belotti l’ha servito di sinistro, col piede «sbagliato», ed è stato un ottimo traversone, quasi perfetto. Più di una volta si è aggiustato la palla per rientrare sul destro e il movimento sembrava innaturale, ma questo è il prezzo da pagare quando si sta su una corsia che non è la propria. La quantità non ne ha risentito: 9 cross, appena uno in meno di Antonio Candreva, suo omologo dall’altra parte. Darmian è un ragazzo educato e di poche parole: «Loro hanno trovato un gol fortunoso, noi siamo stati sfortunati», ha sintetizzato nel postpartita alla Friends Arena. Il legno scosso da Darmian rappresenta il classico episodio di frontiera. Se quel pallone fosse entrato, tanti giudizi sull’Italia non sarebbero stati così negativi e oggi ci crogioleremmo nel brodo tiepido dell’1-1. OSSERVATO SPECIALE Lo stadio di Solna era zeppo di illustri osservatori. Su una poltroncina, per esempio, sedeva José Mourinho, allenatore dello United. Nella settimana del 21° compleanno di sua figlia Matilde, lo Special One è volato in Svezia per dare un’occhiata a due giocatori che nello United non sono esattamente titolari: Lindelof, difensore centrale dei gialli scandinavi, e Darmian. Mou ha ricevuto buone indicazioni. Lindelof se l’è cavata bene contro Immobile e Belotti, bravi a marcarsi da soli, e Darmian è stato propositivo. Mourinho l’italiano se l’è trovato in casa, a far vestire la maglia rossa a Matteo era stato Van Gaal. Darmian ha un fisico minuto per i canoni di Mou, noto estimatore dei difensori con fisico possente, ma il portoghese ha imparato ad apprezzare l’affidabilità dell’azzurro. Matteo sta dove lo metti: si applica, non si lamenta e non crea problemi di spogliatoio o comportamentali.
VOCI Darmian però allo United non fa parte del girone degli incedibili. Ha il contratto in scadenza nel 2019 e se arrivasse un’offerta congrua, verrebbe ceduto, forse in prestito. Il problema, per l’eventuale acquisto a titolo definitivo, sarebbe la minusvalenza: il Manchester a suo tempo versò quasi 20 milioni di euro al Torino per averlo, oggi il valore del giocatore è sceso a 10-12. Causa infortuni, Roma e Napoli hanno bisogno di un cursore di fascia. Di Francesco per sostituire Karsdorp; Sarri per rimpiazzare Ghoulam. Così nelle ultime ore Darmian è stato accostato sia alla Roma sia al Napoli. Non guadagna poco, per i canoni italiani, però in qualche modo una soluzione si troverebbe. Torna a casa, Matteo, ma prima portaci in Russia.