La Gazzetta dello Sport

Svezia senza paura «Abbiamo fiducia nell’arbitraggi­o»

C.t. Andersson perplesso per la telefonata Tavecchio-Fifa. Il d.g. Sjöstrand: «Italia disperata»

- Jennifer Wegerup MILANO

Uno sgradevole gioco di potere dalla parte dell’Italia. La nazionale svedese e tutta la federazion­e vedono così il contatto tra Tavecchio e Infantino sull’arbitraggi­o dell’andata a Solna. «Cosa ne penso? È una domanda interessan­te. Non posso fare altro che riflettere sulle reazioni degli italiani sull’arbitro. Perché noi non abbiamo assolutame­nte avuto la sensazione di essere stati favoriti in alcun modo venerdì sera, anzi», dice il commissari­o tecnico Jan Andersson. E continua: «Ma quella è la loro realtà, anche se è un modo strano di comportars­i. Poi se qualcuno sceglie di fare le telefonate è una decisione sua. Per noi le partite si decidono in campo e solo in campo. Siamo sportivi. Se poi comunque ci dovesse essere un incontro dove contano anche queste cose, siamo pronti ad affrontare anche questo. Siamo preparati a tutto, l’abbiamo fatto vedere venerdì», dice Andersson.

FIDUCIA A parte le schermagli­e iniziali della conferenza stampa, la nazionale svedese comunque rimane tranquilla e l’allenatore sottolinea che nonostante tutto crede in una gara corretta. «Ho fiducia nella Fifa e nell’arbitraggi­o, ci sarà un fischietto abbastanza forte per reggere la pressione». Mentre Jan Andersson discute ancora della vicenda, il capitano Andreas Granqvist, seduto accanto a lui, sorride e scuote la testa. Poi lui e Andersson si guardano come per dire che trovano assurda la situazione. «Gli italiani sembra un po’ disperati. Ma noi ci sentiamo molto tranquilli e sicuri», dice alla Gazzetta Håkan Sjöstrand, il direttore generale della federazion­e svedese, venuto anche lui a San Siro. Racconta che la Svezia non prova paura o rabbia, non crede che un contatto Tavecchio-Infantino possa avere un’influenza sulla partita. «Le gare vanno decise in campo. Sarà una grande sfida, ma siamo pronti», dice Sjöstrand.

NIENTE BARRICATE D’altronde la Svezia vuole sfruttare la posizione di vantaggio della gara di andata. Come conferma il c.t. Andersson. «Per noi basta lo 0-0 per andare al Mondiale. Ma sappiamo bene che contro queste squadre, con tanti giocatori di alto livello tecnico, non puoi stare a difenderti per 90 minuti, prima o poi segnano se giochi così. Ed è anche vero che se segniamo noi l’Italia deve fare tre gol. Quindi dobbiamo essere intelligen­ti, stare attenti ma anche avere un gioco nostro ed essere coraggiosi come nella prima partita». La strategia della serata è già chiara, secondo il tecnico svedese. «È ovvio che gli azzurri vorranno prendere di più l’iniziativa. Ma devono anche stare attenti a non farci fare gol, quindi non credo che attacchera­nno come dei pazzi subito».

PUNTI DEBOLI Dopo la gara di andata, molti in Italia hanno individuat­o il punto debole della Svezia in Ludwig Antonsson, il difensore centrale. Ma l’allenatore lo difende: «Da noi conta molto il collettivo. Ludwig è uno dei giocatori che si sacrifica di più per la squadra, sempre. Quindi cosa pensano gli italiani mi interessa poco», dice con lo sguardo abbastanza indispetti­to. E’ una delle poche risposte in cui non si vedono sorrisi. La Svezia è rilassata, mentre nella squadra azzurra dovrebbe dominare il timore di un’eliminazio­ne che sarebbe clamorosa: «Non penso a come si sentono loro e cosa pensano loro. Concentro tutta la mia forza per la partita». Seguita fra l’altro da migliaia di tifosi svedesi: «Credo che faranno fatica a farsi sentire, ma sono comunque molto importanti per noi. Giochiamo per loro e per tutta la Svezia. Vogliamo questo Mondiale e non vediamo l’ora di scendere in campo».

 ?? REUTERS ?? il c.t. svedese Jan Olof Andersson, 55 anni, ieri a San Siro
REUTERS il c.t. svedese Jan Olof Andersson, 55 anni, ieri a San Siro
 ?? AFP ?? L’arbitro spagnolo Antonio Mateu Lahoz, 40 anni, dirigerà questa sera Italia-Svezia. Preferisce il dialogo in campo all’enfasi autoritari­a. Ha arbitrato recentemen­te Manchester City-Napoli
AFP L’arbitro spagnolo Antonio Mateu Lahoz, 40 anni, dirigerà questa sera Italia-Svezia. Preferisce il dialogo in campo all’enfasi autoritari­a. Ha arbitrato recentemen­te Manchester City-Napoli

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