I COACH RESISTONO MA BOLOGNA CI PENSA...

Resistere alla tentazione di cambiare coach, dopo uno 0-6, non è da tutti. Reggio Emilia lo ha fatto, senza indugi, perché mandare all’aria un’idea tecnica dopo poco più di un mese non è saggio. Chiaramente Reggio non era scarsa dopo l’inizio shock e non è diventata forte dopo il +48 ai danni di Pistoia. Ma confermare Menetti, lo ribadiamo, è stato giusto. Agitazione in panchina, intanto, a Sassari. Il k.o. interno per mano di Capo d’Orlando ha prodotto le dimissioni di Pasquini, il coach g.m., che se le è viste respinte dal presidente Sardara dopo un colloquio con la squadra. Si va avanti con lui, e anche qui vale il discorso di Reggio Emilia. Sassari (al quarto stop di fila tra campionato e Champions) ha scelto in giugno di continuare con Pasquini nella doppia veste di coach-g.m.: ora, non saranno 4-5 sconfitte di fila a provocare scossoni. Anzi, si interverrà sui giocatori e a tal proposito Hatcher sembra essere in uscita. Piuttosto, in A c’è una nuova tendenza: finora solo Cantù ha cambiato allenatore, con Bolshakov che dopo la 1a giornata ha ceduto il testimone al suo vice Sodini. Ma da ieri sera c’è un’altra panchina ad alto rischio: è quella di Bologna, alla terza sconfitta di fila per «colpa» di una fantastica Brescia. Dopo aver messo da parte il suo capitano Rosselli, la stessa sorte toccherà a Ramagli?