Inghilterra-Brasile, test di lusso
1A Wembley Southgate lancerà altri giovani, mentre Tite si gode Neymar: «La mia squadra ideale? Quella del 1982»
Una banda di giovani contro i Globetrotters del pallone: InghilterraBrasile, amichevole di superlusso stasera a Wembley, è anche questo. Da una parte una squadra dove il c.t. Gareth Southgate continua a lanciare talenti emergenti, dall’altra una Seleçao che, dal 2012 ad oggi, ha giocato 24 amichevoli lontano dal Sud America e, nonostante il flop nel mondiale in casa nel 2014, continua ad incassare somme importanti. Il match di stasera, per dire, porterà 3,3 milioni di euro nelle casse della federazione.
QUI INGHILTERRA Southgate riproporrà il modulo 3-4-3 e lancerà dal primo minuto tre ragazzi: l’attaccante Dominic Solanke (Liverpool), il centrocampista Lewis Cook (Bournemouth) e il portiere Angus Gunn (prodotto dell’accademia del Manchester City, attualmente in prestito al Norwich, in Championship). «Io sono molto aperto mentalmente per natura. Ho una squadra in testa e se dovessi compilare domani la lista dei giocatori per il mondiale di Russia, saprei che cosa fare, ma le cose in sei mesi possono cambiare. Io e il mio staff stiamo seguendo i calciatori nei loro club con molta attenzione e abbiamo idee ben precise riguardo le seconde, le terze e le quarte scelte». Nel test contro la Germania, ha spopolato Ruben Loftus-Cheek, ex centrocampista del Chelsea, ora al Crystal Palace. Ha sorpreso per personalità e determinazione, ma Eric Dier, nuovo capitano dell’Inghilterra, avverte: «Sono queste le cose da temere: gli elogi sperticati dopo una bella prestazione e poi le critiche feroci al primo errore. L’equilibrio è la cosa più importante, soprattutto per i più giovani». Loftus-Cheek, che considera John Terry il suo punto di riferimento, dovrebbe essere riproposto stasera in una squadra in cui tornerà in difesa Gary Cahill.
QUI BRASILE Il Brasile di Tite è stato la prima nazionale a qualificarsi per Russia 2018. In meno di un anno e mezzo, Leonardo Bacchi, 56 anni, conosciuto universalmente come Tite, ha ridato dignità ad una squadra umiliata nel mondiale 2014 dalla Germania in semifinale. Tite, interrotta la carriera per un infortunio, cominciò a lavorare nel 1990 nel Guarany de Garibaldi. Il suo zenit è stato il Corinthias. In buoni rapporti con Zidane e Ancelotti, Tite lavora 10 ore al giorno in federazione, dove analizza i dati e invia su WhatsApp i video ai suoi calciatori sparsi nel mondo. E’ un tecnico pragmatico, che coltiva il senso del bel gioco: «La mia squadra ideale è quella del 1982. Personaggi come Falcao, Cerezo, Zico, Socrates e Junior si trovavano senza guardarsi. Il calcio perfetto è questo: quando una formazione diventa una vera orchestra». Stasera, a Wembley, assisteremo ad una sinfonia?