«Juve ossessionata dalla Champions È ora di rialzarla»
1L’a.d.: «Dopo le finali perse è uno stimolo. Non vincere lo scudetto è una sconfitta. Can? Decide lui»
La Champions come ossessione, il secondo-terzo posto in Italia come sconfitta, la riforma del calcio, Emre Can e Goretzka, il mercato che verrà e soprattutto la volontà di aiutare concretamente Paulo Dybala a riprendersi i propri diritti d’immagine. Ricevendo per la seconda volta di fila il premio come Manager sportivo dell’anno («È un riconoscimento importante che estendo alla società e a Paratici che ormai da allievo è diventato realtà»), l’amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta affronta mille temi con la solita pacatezza e competenza. «Per noi la Champions è quasi un’ossessione – dice –, essere arrivati due volte in finale e non aver alzato la Coppa ci serve da stimolo per alzarla quest’anno».
IMMAGINE Organizzato col patrocinio dell’Adise, l’evento – moderato dal nostro Carlo Laudisa – ha visto premiato il presidente del Torino Urbano Cairo (che a sua volta ha consegnato il riconoscimento a Marotta) e la presenza degli avvocati Alberto Ziliani e Fabio Iudica. Marotta, poi, ha approfondito il tema-Dybala. «Se vogliamo rilevare i diritti di immagine di Dybala? Il profilo del calciatore oggi é cambiato, dietro al calciatore oggi c’è una azienda. L’importante è che ci sia serietà. Dybala farà 24 anni a breve, a quell’età si possono fare errori e bisogna dargli il beneficio, ora si gestisce più come calciatore che per quanto concerne l’immagine e lo fa col nostro supporto. Ha un contenzioso con l’ex procuratore, siamo intervenuti. Noi vogliamo accompagnarlo a diventare un campione che vuol dire anche personalità e leadership». Insomma, la Juve vuole blindare ancor di più Dybala, allungando ulteriormente il suo contratto e aiutandolo a ritrovare i propri diritti d’immagine, che poi si vedrà se saranno divisi col club o acquisiti. «Il nostro obiettivo è quello di farlo maturare. Siamo tutti con lui».
NIENTE DA RIPARARE Poi, il settimo scudetto. «La Juve punta sempre a ottenere il massimo – riprende Marotta –. Consapevole del valore della nostra rosa puntiamo a ottenere la vittoria dello scudetto anche quest’anno. Arrivare secondi o terzi per la Juventus è una sconfitta». E il mercato di gennaio? Si vedrà. O forse no. «Il nostro atteggiamento sarà prudente perché abbiamo investito la scorsa estate e i risultati ci danno ragione. Non sarà un mercato di riparazione: non abbiamo niente da riparare».
EMRE CAN E GORETZKA Ma per giugno la Juve non starà a guardare. «Problemi in difesa non ne abbiamo. Siamo pronti a cogliere le opportunità che si presenteranno anche se sappiamo che non è facile individuare giocatori da Juve. Anagraficamente là dietro alcuni dei nostri campioni ci inducono a fare riflessioni, ma abbiamo anche giovani importanti. Goretzka e Emre Can? Due parametri zero di lusso. Siamo alla finestra, ma determinanti saranno le volontà dei singoli».
CALCIO E CALCIATORI Ora, il calcio. «E’ un fenomeno di business e come tale – aggiunge Marotta – serve competenza. Le proprietà straniere? Spero siano sinonimo di durevolezza, perché a volte come sono arrivate
SUI DIRITTI D’IMMAGINE DYBALA HA IL NOSTRO SUPPORTO BEPPE MAROTTA A.D. DELLA JUVENTUS
poi velocemente se ne sono andate, noi siamo orgogliosi di avere la stessa proprietà da quasi 100 anni. Sono fautore del made in Italy, meglio di noi non ce ne sono ma bisogna valorizzare il nostro prodotto. Lo zoccolo duro italiano è fondamentale per arrivare al successo. È difficile spiegare agli stranieri cosa vuol dire vincere uno scudetto attraverso trasferte insidiose come Benevento, Crotone, Carpi e Sassuolo. Gli italiani sanno quali sono le difficoltà, gli stranieri invece pensano che siano passeggiate. I calciatori? Giusto che partecipino al rischio d’impresa: si parla tanto di bonus ma servirebbero anche i malus...».