La Gazzetta dello Sport

Questo Napoli difende meglio e adesso concede meno tiri

5 grandi campionati europei solo il City di Guardiola fa meglio degli azzurri di Sarri, che deve però migliorare il proprio rendimento sui calci piazzati

- Mimmo Malfitano NAPOLI

C’è dell’altro nel primato del Napoli. Che non riguarda la potenza del tridente offensivo o le qualità dei centrocamp­isti nel possesso palla: il dato interessan­te è inerente il reparto arretrato. Secondo uno studio del Cies, sulla media di tiri concessi dalle difese agli avversari, in area, quella napoletana è al secondo posto se si consideran­o soltanto i campionati più importanti in Europa. Nella classifica completa di tutti i tornei il Napoli risulta quattordic­esimo. Meglio, fin qui, hanno fatto solo i difensori del Manchester City con 3,45 tiri concessi a partita, mentre quelli del Napoli sono fermi a 3,67, e la Juventus è a 4,58. Un rendimento che spiega meglio la crescita anche nella fase difensiva avvenuta nel collettivo di Maurizio Sarri negli ultimi due anni.

LA METAMORFOS­I Un’evoluzione che ha riguardato, soprattutt­o, il reparto difensivo, appunto, spesso criticato in passato per la sua instabilit­à e per il rendimento mai continuo. Qualcosa è cambiato, dunque, leggendo i dati del Cies. Dopo dodici giornate di campionato, il Napoli ha subito 8 reti, una in più della Roma che detiene il primato nella classifica delle reti al passivo, mentre l’Inter è ferma a quota

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Le reti subite dalla difesa napoletana nelle 18 gare stagionali: 8 in campionato, meglio ha fatto la Roma (7) e 9 in Champions League.

9 seguita dalla Juve a 11. Rispetto agli ultimi due anni, in questa fase della stagione è migliorato il rendimento di Pepe Reina, per esempio, mentre Kalidou Koulibaly ha raggiunto quella maturità che gli permette di essere tra i migliori difensori europei.

CERTEZZA ALBIOL Tutto ruota intorno alla grande esperienza di Raul Albiol, colui che è riuscito a dare un equilibrio all’intero reparto, favorendo anche l’esplosione del giovane Koulibaly, a volte tradito dalla sua stessa esuberanza. Oggi anche i meccanismi difensivi risultano rodati, l’unica imperfezio­ne è dovuta ai gol subiti su palla inattiva, un difetto che Sarri non è ancora riuscito a eliminare del tutto: l’allenatore continua a insistere con la marcatura a zona, una soluzione che s’è dimostrata poco adatta rispetto a una marcatura a uomo. Gli errori che si commettono, il più delle volte sono da attribuire al singolo, perché nei movimenti tutto funziona al meglio. La coppia Albiol-Koulibaly è una sicurezza, ormai, in questo avvio di stagione ha già limitato alcuni gradi attaccanti del nostro campionato, tra cui Immobile, Dzeko e Icardi, mentre ha ceduto qualcosa in Champions League, l’unica competizio­ne nella quale il Napoli ha perso tre volte su quattro partite giocate e dove la qualificaz­ione è appesa a un filo: per sperare nel passaggio agli ottavi, necessitan­o i sei punti nelle ultime due gare contro Shakhtar, al San Paolo, e il Feyenoord, a Rotterdam. La consistenz­a degli ucraini è evidenziat­a propria nella classifica stilata dal Cies: la difesa ha fatto meglio di quella napoletana, consentend­o soltanto una media di 3,3 tiri dalla propria area agli avversari. Non sarà semplice segnargli.

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EPA Kalidou Koulibaly (a sin.), 26, e Raul Albiol, 32, con lo Shakhtar
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REUTERS Pepe Reina, 35 anni

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