La Gazzetta dello Sport

Cairo attacca sulla tv «Due miliardi per la A»

Diritti complessiv­i va incassata la metà degli inglesi Servono bravi manager. Il canale Lega? Interessan­te»

- Carlo Laudisa Francesco Velluzzi

Una giornata uggiosa, ma intensa e felice. Urbano Cairo l’ha vissuta senza soste, come sempre. Commozione e applausi per l’inaugurazi­one della strada intitolata a Valentino Mazzola, gioia e lustrini al’hotel Four Seasons dove ha ricevuto il premio «Manager dell’anno».

MERCATO L’hanno applaudito in tanti ieri il presidente del Toro accanto a Sandro Mazzola. Lui ha dato forza alle ambizioni: «Abbiamo ripreso a macinare dopo Firenze, vincendo bene col Cagliari e pareggiand­o a San Siro con l’Inter dove meritavamo qualcosa di più. Ribadisco che Mihajlovic non è mai stato in discussion­e anche se il modulo con i tre centrocamp­isti funziona decisament­e meglio. Questa squadra è buona e può andare avanti all’inseguimen­to degli obiettivi prefissati». L’Europa, ma Cairo smentisce chi dice che a gennaio spenderà metà del suo tesoretto: «Nessuna spesa di tesoretto. Prenderemo solo qualche seconda linea. La squadra è ottima e ha buoni titolari».

LEGA E DIRITTI Da ieri Urbano SUL MERCATO TORO Cairo è nella Hall of Fame del Manager Sportivo dell’anno. E il presidente del Torino ha dimostrato sul campo quanto sia meritato questo riconoscim­ento. Nei suoi interventi ha spaziato su tutti i temi caldi delle riforme indispensa­bili per dare competitiv­ità al campionato. «Appena 5 anni fa la Serie A era dietro solo alla Premier nei diritti tv, ora è quarta dopo Spagna e Germania. Il campionato è ben organizzat­o e molto combattuto,

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LAPRESSE Urbano Cairo, 60 anni, presidente del Torino, con Beppe Marotta, 60, ad della Juve, alla consegna dei premi «Manager sportivo dell’anno» ieri a Milano

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