La Gazzetta dello Sport

Segna a Marzabotto: festeggia con i simboli fascisti

1Bufera dopo il gesto di un 25enne (scuse su Facebook) in una gara di 2a Categoria Tavecchio: «Giustizia sportiva già al lavoro»

- Francesco Ceniti

Il gol decisivo segnato nel recupero e poi l’esultanza sfrenata. Fin qui è una normale storia di calcio, ma bastano pochi secondi e lo sport lascia il posto alla Storia, alla memoria sfregiata. C’è il solito filo nero che unisce Anna Frank (ridotta da pseudo tifosi della Lazio a figurina con la maglia della Roma) all’eccidio perpetrato nell’autunno 1944 dai nazisti a Marzabotto, dove domenica la squadra locale ospitava il Futa 65 in una sfida della Seconda categoria emiliana. Siamo al 92’ quando Eugenio Maria Luppi, 25 anni, completa in 120’’ la rimonta della sua squadra: 2-1. Il giocatore festeggia correndo verso la tribuna, si toglie la maglia e inizia a tenere il braccio teso. Sembra il saluto fascista. Lo è. A togliere ogni dubbio è la t-shirt nera con tricolore sul petto e l’aquila: i simboli della Repubblica Sociale Italiana, lo Stato fantoccio, voluto da Hitler dopo l’8 settembre 1943, con a capo Benito Mussolini .

INDIGNAZIO­NE Il gesto di Luppi diventa inqualific­abile e vergognoso perché a Marzabotto (ma pure a Monzuno e Grizzana Morandi, tutti centri dell’Appenino emiliano) è legato probabilme­nte l’episodio più drammatico (per quanto sia sbagliato fare una «classifica» di simili eventi) che abbia riguardato la popolazion­e civile italiana durante la Seconda guerra mondiale: i nazisti si scagliaron­o con ferocia inaudita verso bambini, anziani, donne e uomini. Scaricaron­o la frustrazio­ne della sconfitta imminente e in pochi giorni massacraro­no (in ogni modo, persino bruciati vivi) circa 1700 persone. Un dato certo non c’è. Ecco perché quell’esultanza con tanto di maglia e saluto romano è diventata un caso nazionale.

SCUSE E INDAGINI Luppi (sospeso dal Futa 65 che era all’oscuro di tutto) su Facebook ha scritto: «Porgo il mio più totale e sincero pentimento. Sono consapevol­e di aver recato offesa alle associazio­ni partigiane e antifascis­te e a tutta la comunità di Marzabotto. Nessuna mia parola cancellerà il mio sconsidera­to gesto e il dolore che ha causato». Nel frattempo in tanti (compreso Matteo Renzi, segretario Pd) hanno commentato increduli quanto avvenuto in un campo di calcio. E non si è fatta attendere la presa di posizione della Figc: «Gesto inqualific­abile – ha dichiarato il presidente Tavecchio –, ci sarà un intervento immediato per consentire alla giustizia sportiva di prendere provvedime­nti». E il Comitato regionale dell’Emilia Romagna fa sapere di aver «inviato gli atti alla Procura».

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Luppi esulta: la maglia è della Rsi

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