La Gazzetta dello Sport

«Ferrari all’attacco pensando già al 2018»

1Vettel: «Ora siamo più forti. Posso vincere pure Abu Dhabi»

- Andrea Cremonesi INVIATO A INTERLAGOS

«Stiamo diventando sempre più forti. Ora mi auguro di portarmi questa forza non solo in inverno, non solo nella prossima stagione, ma anche in quella successiva. Quello che vogliamo è riportare la Ferrari a dominare». Rinfrancat­o dal successo di Interlagos, Sebastian Vettel prova a scrutare il futuro e non riesce a trattenere l’ottimismo. Il quinto successo stagionale, ottenuto anche con la complicità del calo di tensione accusato da Lewis Hamilton in qualifica, si spera sancisca l’uscita definitiva da un «periodacci­o» che ha schiantato al suolo le ambizioni iridate del Cavallino. Ormai la botta è stata assorbita, come ha dimostrato la cattiveria con la quale Vettel si è avventato alla prima curva su quel Bottas che a Sochi e Zeltweg lo aveva beffato per un niente (6 decimi).

SENZA RESPIRO Pur senza Lewis, riuscire a interrompe­re un digiuno che durava ormai dal 30 luglio in Ungheria non è stato comunque facile, viste le prestazion­i simili tra la sua vettura e quella del rivale finlandese. «Non c’era il benché minimo spazio per un errore», ha ammesso il tedesco, che in gara ha anche dovuto gestire due momenti delicati come la ripartenza dopo la Safety Car e l’undercut di Bottas.

MECCANISMO Ma l’ottimismo di Seb, seppure contrastat­o dalla corretta prudenza di Arrivabene («prima di parlare del 2018, aspettiamo di comprender­e come la nuova macchina si comporterà ai primi test di Barcellona»), si basa su un approccio ai GP collaudato e vincente e sulla progressio­ne di sviluppo mostrata dalla SF70H. Sì, tra Sepang e Suzuka il meccanismo si è forse inceppato, ma non si è rotto del tutto. E poi mai come quest’anno la Ferrari è riuscita a tenere il passo dei rivali, mentre non era stato così neppure durante le migliori stagioni di Fernando Alonso. Dunque la SF70H non solo è nata bene, ma è cresciuta meglio, come sottolinea­vano domenica sera i tecnici di Maranello.

BABY OK Dicevamo dell’approccio. La Ferrari venerdì, fidandosi del lavoro condotto al simulatore da Antonio Giovinazzi, ha potuto preparare la gara con tranquilli­tà, senza lasciarsi distrarre dalle prestazion­i superiori dei rivali. Per trovare gli ultimi decimi è stato importante il lavoro sempre condotto a Maranello dall’altro ragazzino italiano della FDA, Antonio Fuoco. Il ping pong tra Maranello e San Paolo ha consentito di partire da una buona base e da lì di andare all’assalto del GP. C’è un dato che segnala la bontà di questa stagione: i punti nel Mondiale Costruttor­i. Sono 495, mai da quando nel 2010 è stato cambiato il punteggio in F.1, la Ferrari era arrivata tanto in alto. «Nessuno si aspettava una Ferrari così forte — conferma Vettel —. Siamo sempre stati in lotta, dall’inizio alla fine, crescendo più di tutti. Abbiamo vinto qui, portando due vetture sul podio, e possiamo farcela pure ad Abu Dhabi».

9-5

A una gara dal termine del Mondiale (GP Abu Dhabi), l’inglese vince la sfida personale con il tedesco della Ferrari: 9 gare vinte contro 5

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