FEDERER TORNA DOPO L’ESORDIO IMPERFETTO
Un’atmosfera mistica pervade gli stadi di tutto il mondo quando Roger Federer scende sul campo e la O2 Arena non poteva riservare qualcosa di diverso al suo ingresso per le ATP finals. C’era grande attesa per verificare le condizioni della del campione dopo la precauzionale rinuncia al torneo di Parigi Bercy. Lasciato il servizio iniziale all’avversario e uscito dai blocchi di partenza in maniera prepotente, Roger ha condotto e gestito la partita senza troppi patemi fino al raggiungimento della vittoria in due set.Tutto bene, ma fino ad un certo punto.
Lui ci ha abituato male e nelle sue partite cerchiamo sempre la perfezione.Guardando con occhio critico si notava un certo impaccio nella ricerca della palla, una seconda di servizio poco incisiva, un timing non sempre perfetto e diversi errori banali che offuscavano le consuete magie. Inoltre, i ripetuti «nein» certificavano un certo nervosismo mal celato. Le due settimane lontano dalle gare evidentemente avevano lasciato alcune scorie nel perfetto ma delicato meccanismo del campione svizzero.
L’ingresso nelle Atp finals non è stato dunque abbagliante, tuttavia i tornei non si vincono nei primi giorni della competizione, bensì con prove ad alto livello nel week end. Di sicuro Roger dovrà alzare il livello di gioco fin dalla prossima uscita, oggi contro contro Zverev, ma nessuno come lui è in grado di ascoltare il proprio corpo e mettere a punto quella macchina da punti che risponde al nome di Federer.