L’Inghilterra sbatte sul Brasile: ma il test mondiale è superato
0-0 tra due delle nazionali che si annunciano assolute protagoniste in Russia Alisson sugli scudi
No gol, no party, ma vista con gli occhi italiani dopo il disastro azzurro c’è una discreta invidia ad assistere ad un’amichevole tra un nazionale avviata alla rinascita (il Brasile) e un’altra che sta lavorando bene per il suo futuro (l’Inghilterra). Southgate e Tite hanno condotto i rispettivi esperimenti senza esagerare con i cambi. La squadra di casa ha «testato» il 3-5-2 con la variazione difensiva nel 5-3-2, mentre il Brasile si è goduto il suo 4-3-3 e si è capito che quando davanti hai un tridente composto da Coutinho-Jesus-Neymar puoi sorridere alla vita. Perché poi il calcio, al netto dei giochi di potere e del business sfrenato, sul campo non mente mai: chi ha talento e giocatori buoni arriva lontano. Gli altri stanno a guardare, come gli italiani nel prossimo mondiale.
IL BRASILE Ai nostri connazionali orfani degli azzurri, costretti a dirottare tra qualche mese le attenzioni su un’altra squadra, consigliamo il Brasile. La loro Apocalisse, quella del 2014 e dell’1-7 con la Germania, è stata rimossa dalla bravura di Tite e dalla fioritura di nuovi talenti. Un nome su tutti: Jesus. Coutinho in Inghilterra ha completato la maturazione. Neymar è più solido. Casemiro è l’uomo dell’equilibrio. In porta, è un valore importante la tranquillità del romanista Alisson, bravissimo nel recupero ad opporsi a Solanke. Il Brasile, più impetuoso nella ripresa, ha colpito un palo con Fernandinho, mentre nel finale una sassata di Paulinho è stata respinta di petto da Hart. Il portiere inglese, per la cronaca, era già stato decisivo su un tiro di Coutinho. Inghilterra e Brasile si avviano a passo sicuro verso il Mondiale: pensi all’Italia al mare e fa davvero male.