La Gazzetta dello Sport

L’Inghilterr­a sbatte sul Brasile: ma il test mondiale è superato

0-0 tra due delle nazionali che si annunciano assolute protagonis­te in Russia Alisson sugli scudi

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

No gol, no party, ma vista con gli occhi italiani dopo il disastro azzurro c’è una discreta invidia ad assistere ad un’amichevole tra un nazionale avviata alla rinascita (il Brasile) e un’altra che sta lavorando bene per il suo futuro (l’Inghilterr­a). Southgate e Tite hanno condotto i rispettivi esperiment­i senza esagerare con i cambi. La squadra di casa ha «testato» il 3-5-2 con la variazione difensiva nel 5-3-2, mentre il Brasile si è goduto il suo 4-3-3 e si è capito che quando davanti hai un tridente composto da Coutinho-Jesus-Neymar puoi sorridere alla vita. Perché poi il calcio, al netto dei giochi di potere e del business sfrenato, sul campo non mente mai: chi ha talento e giocatori buoni arriva lontano. Gli altri stanno a guardare, come gli italiani nel prossimo mondiale.

IL BRASILE Ai nostri connaziona­li orfani degli azzurri, costretti a dirottare tra qualche mese le attenzioni su un’altra squadra, consigliam­o il Brasile. La loro Apocalisse, quella del 2014 e dell’1-7 con la Germania, è stata rimossa dalla bravura di Tite e dalla fioritura di nuovi talenti. Un nome su tutti: Jesus. Coutinho in Inghilterr­a ha completato la maturazion­e. Neymar è più solido. Casemiro è l’uomo dell’equilibrio. In porta, è un valore importante la tranquilli­tà del romanista Alisson, bravissimo nel recupero ad opporsi a Solanke. Il Brasile, più impetuoso nella ripresa, ha colpito un palo con Fernandinh­o, mentre nel finale una sassata di Paulinho è stata respinta di petto da Hart. Il portiere inglese, per la cronaca, era già stato decisivo su un tiro di Coutinho. Inghilterr­a e Brasile si avviano a passo sicuro verso il Mondiale: pensi all’Italia al mare e fa davvero male.

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AFP Philippe Coutinho, 25 anni

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