La Gazzetta dello Sport

DANIMARCA, 5 GOL E PASS PER LA RUSSIA

biancoross­i dominano, vincono in rimonta e volano al Mondiale A Dublino decidono Christense­n, Bendtner, la tripletta di Eriksen

- ADAGLIO

Il 13 novembre 1985, vincendo 4-1 a Dublino con l’Irlanda, la Danimarca si qualificò al Mondiale per la prima volta nella sua storia. Era la squadra di Laudrup ed Elkjaer, la Danish Dynamite, e in quell’edizione stupì tutti, chiudendo il girone davanti alla Germania Ovest con tre vittorie in tre partite, per poi cedere alla Spagna negli ottavi. Trentadue anni (e un giorno) dopo i danesi conquistan­o il loro quinto Mondiale vincendo ancora sul suolo irlandese, questa volta per 5-1. La squadra guidata dal norvegese Hareide ha forse meno talento di quella degli anni Ottanta, ma non si può dire che non abbia qualità, anzi. La prestazion­e di Eriksen è lì a testimonia­rlo: il trequartis­ta del Tottenham ha scavato il solco tra le due squadre con tre gioielli, due di destro e uno di sinistro, ammutolend­o l’Aviva Stadium. Ma la Danimarca non è solo lui: Hareide ha a disposizio­ne un gruppo solido, completo, dove i giovani talenti (Sisto, Poulsen e Christense­n su tutti) ben si amalgamano con i giocatori di maggior esperienza come Kjaer, Schmeichel e Kvist. Se il sorteggio del primo dicembre a Mosca sarà benevolo, non è escluso che questa squadra possa far meglio di quella di Messico ’86.

LA CRONACA

Come già sabato scorso a Copenaghen, la Danimarca controlla il ritmo della partita, gestendo il possesso palla nonostante l’iniziale sfuriata irlandese. Dopo soli 6 minuti, infatti, i padroni di casa passano in vantaggio: Duffy approfitta di uno svarione difensivo di Jørgensen e batte Schmeichel in uscita con un colpo di testa. A spegnere l’entusiasmo dei padroni di casa ci pensa Pione Sisto, che poco prima della mezz’ora fa secco Arter con un tunnel e mette in mezzo un pallone che taglia tutta la difesa; sul secondo palo irrompe Christense­n che insacca, nonostante il disperato tentativo del quasi omonimo Christie. Il gol premia la scelta di Hareide, che ha inserito il giovane difensore del Chelsea dal primo minuto, schierando­lo nell’inedita posizione di terzino destro al posto di Ankersen. L’altro cambio del tecnico norvegese rispetto alla gara di Copenaghen mette lo zampino nel raddoppio: al 32’ Yussuf Poulsen, schierato al posto del macchinoso Cornelius, s’invola sulla destra, mette in mezzo per Jørgensen che è bravissimo a sua volta a vedere Eriksen libero alla sua sinistra; il destro del numero dieci è chirurgico e s’insacca imparabilm­ente dopo aver sfiorato la traversa. Il risultato costringe l’Irlanda a scoprirsi e nell’intervallo O’Neill prova la mossa della disperazio­ne, inserendo due trequartis­ti (McGeady e Hoolahan) per due mediani (Arter e Meyler). L’effetto è devastante: la squadra si disunisce ulteriorme­nte e la Danimarca può maramaldeg­giare. Eriksen segna altri due gol e Bendtner su rigore fissa il punteggio a pochi istanti dalla fine.

MONDIALE SCANDINAVO La qualificaz­ione della Danimarca certifica l’ottimo momento del calcio nordico, che avrà tre squadre ai Mondiali: i danesi, infatti, si aggiungono alla Svezia (ahinoi) e alla sorprenden­te Islanda. Al di là dei cliché, per loro, sarà un’estate bollente.

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STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE
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AFP Christian Eriksen, 25 anni, ex Ajax e stella del Tottenham

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