La Gazzetta dello Sport

Cunego: «Smetto E vorrei chiudere al Giro d’Italia»

1Il veronese ha deciso di ritirarsi nel 2018: la sua Nippo-Fantini spera nell’invito degli organizzat­ori

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it twitter@cirogazzet­ta

Erano mesi che ci pensava. Adesso ha deciso. Adesso Damiano Cunego sa benissimo quando, come e dove vorrebbe chiudere la carriera: «Sì, al Giro d’Italia. La corsa che mi ha fatto conoscere. La corsa che ho vinto nel 2004. La corsa che più mi ha reso felice (nel palmares spiccano pure 1 Amstel e 3 Lombardia, oltre all’argento iridato a Varese 2008, ndr). Vorrei partecipar­e a quello del prossimo anno. Concluderl­o. E dire basta con il ciclismo pedalato». Non dipende (soltanto) da lui: la sua Nippo-Fantini è un team profession­al — il livello sotto il World Tour —, dunque non ha il diritto di partecipar­e ma deve sperare in un invito degli organizzat­ori di Rcs Sport. Quello di Cunego, 36 anni, è dunque un desiderio, in questo momento. Che va spiegato.

Damiano, perché?

«Con il passare del tempo, noto che il ciclismo si corre ad un livello sempre più alto. E io non mi sento più così competitiv­o. Sta arrivando insomma il momento di smettere e vorrei farlo al Giro, dove in un certo senso tutto è cominciato».

Ma se la squadra non venisse invitata? A quel punto quale sarà la sua ultima corsa?

«Non ci ho pensato, magari potrebbe essere in Giappone (è un mercato importanti­ssimo per la squadra e lui ha molti tifosi, ndr). Ma ora voglio concentrar­mi solo su questa prospettiv­a del Giro e spero si realizzi».

Non vinceva dal 2013, poi quest’anno il 21 luglio è tornato al successo al Tour of Qinghai Lake, in Cina. Che cosa ha significat­o per lei?

«Non era una grande corsa, ma per vincere bisogna comunque andare forte. Ho dimostrato che potevo ancora farcela. E ho ricambiato la fiducia dei compagni e del team».

Ha già deciso cosa fare dopo il ritiro?

«Ho tanti progetti. Corro con la Nippo dal 2015 e contano su di me nel mio post-agonismo. Questo mi inorgoglis­ce. Sarò una guida per i giovani, un testimonia­l e non solo. Continuerò gli studi di Scienze Motorie, il campo della preparazio­ne atletica mi interessa molto».

Damiano, torniamo per un attimo a quel Giro 2004. Qual è il ricordo più bello?

«La vittoria di tappa (furono 4 in tutto, ndr) di Falzes. Vinsi con una fuga da lontano e ripresi la maglia rosa che avevo perso qualche giorno prima. La portai fino a Milano. Un’impresa».

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 ?? BETTINI ?? A sinistra, Cunego nel 2017. Sopra, il trionfo rosa 2004 RE ROSA NEL 2004 G
BETTINI A sinistra, Cunego nel 2017. Sopra, il trionfo rosa 2004 RE ROSA NEL 2004 G

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