La Gazzetta dello Sport

Viviano: «Gigi, non dovevi piangere»

I portiere della Samp e il suo amico-avversario: «Buffon è il migliore, ha ispirato la mia generazion­e»

- Francesco Gambaro GENOVA

«Dai Gigi rialzati». Emiliano Viviano non è solo un collega di Buffon, è soprattutt­o un amico dai tempi della Nazionale. Nel 2010, quando giocava nel Bologna, gli ha fatto da vice durante la gestione Prandelli. L’amicizia è nata allora e si è rafforzata negli anni. Così lunedì sera, dopo la debacle azzurra e dopo le lacrime versate da Buffon a fine partita, il portiere della Samp ha preso il suo cellulare per mandare un messaggino di conforto all’amico della Nazionale. «Cosa gli ho scritto? Questo rimane tra noi. Siamo amici da tanto tempo – ha raccontato ieri Viviano durante la presentazi­one del gioco «Best 11» al Sampdoria Point —. Gigi ha pianto, ma penso che non debba piangere perché è stato il più grande portiere della storia del calcio italiano. So che in qualità di capitano sarà dispiaciut­o e si sentirà anche un po’ responsabi­le di questo fallimento. Lui per noi è stato un esempio per tutto: è stato quello a cui si sono ispirati tutti quelli della mia generazion­e. Sicurament­e se ne va a testa alta».

NUMERO 1 Buffon non è sempre stato il suo idolo perché Viviano, da tifoso viola, aveva come modello Toldo. Ma lo è diventato nel tempo. «Gigi ha dato lustro a tutta la categoria, lo considero il migliore al mondo. Negli ultimi 20 anni ha dettato legge», afferma il portiere blucerchia­to che domenica sfiderà il collega (e amico) a Marassi. Forse i due si parleranno prima della partita e in quel caso Buffon ringrazier­à Viviano per le parole di conforto ricevute dopo il giorno più triste della lunga carriera azzurra. Poi, durante la gara, non ci sarà più spazio per i sentimenti. La Samp infatti insegue un record speciale: nella sua storia non è mai riuscita a vincere le prime 6 partite in casa. Un successo contro la Juventus proiettere­bbe i blucerchia­ti nella leggenda. E Viviano spera di entrarci con una grande partita e magari con una parata decisiva. «So di non essere ancora al cento per cento, ma ho avuto due settimane in più di lavoro. Pian piano mi sto avvicinand­o al massimo della forma. La partita contro la Juve sarà un ulteriore banco di prova. È ovvio che ci arriviamo con delle consapevol­ezze diverse perché siamo sicuri dei nostri mezzi. Noi crediamo di poter battere chiunque. Ma sappiamo che contro la Juve sarà difficilis­simo. L’importante sarà cercare di imporre la nostra filosofia di calcio», avverte Viviano.

PERICOLO PIPITA Il numero 1 blucerchia­to dovrà sbarrare la strada a un certo Gonzalo Higuain: «Mi meraviglia­vo quando a inizio stagione veniva criticato perché non aveva segnato per qualche partita – sottolinea il portiere –. Higuain è uno degli attaccanti più importanti della serie A. Era normale che tornasse a fare gol: ovviamente spero che domenica rimanga a secco e che la Samp riesca a strappare un risultato positivo».Viviano cercherà di fare ancora una volta la sua parte. Come nell’ultimo derby e in tante altre occasioni nelle quali è stato decisivo. La Samp con lui ha ritrovato un titolare inamovibil­e. Una guida in campo, ma anche nello spogliatoi­o dove Viviano è uno dei leader più ascoltati dai compagni. «L’Europa League? La classifica conta a maggio, non a novembre. Certo che vincere contro la Juve sarebbe una grandissim­a iniezione di fiducia». In vista della partita di domenica Giampaolo sembra intenziona­to a confermare la squadra che ha vinto il derby. L’unica novità a centrocamp­o, con il ritorno di Barreto al posto di Linetty.

«Domenica cercheremo di imporre il nostro calcio, ma la Juve è la favorita»

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IPP Emiliano Viviano, 31 anni, gioca alla Sampdoria dall’estate 2014

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