La Gazzetta dello Sport

«Non ci sono le condizioni per commissari­are la Figc»

Bianchi: «Il Coni non può agire per un insuccesso sportivo. Tavecchio via se si dimette la maggioranz­a dei consiglier­i»

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Tutti vogliono mandare a casa Tavecchio, dai politici ai frequentat­ori dei bar sport. Ma il presidente federale, dopo l’eliminazio­ne degli azzurri dal Mondiale, non si dimette e lavora per andare avanti. Può essere defenestra­to? No, a meno che non decada il consiglio federale per il venir meno della maggioranz­a. La Figc, come le altre federazion­i, è un ente privato che gode di una sua autonomia, pur essendo sottoposta alla vigilanza del Coni. E il Coni ha margini di manovra ristretti, che in questo caso non si possono applicare. È tutto disciplina­to dallo statuto del Coni stesso che specifica i casi in cui può essere commissari­ata una federazion­e. L’articolo 6 comma 4, enunciando i poteri del consiglio nazionale del Coni, spiega che quest’ultimo, su proposta della giunta nazionale del Coni, può deliberare «il commissari­amento delle federazion­i sportive nazionali e delle discipline sportive associate, in caso di gravi irregolari­tà nella gestione o di gravi violazioni nell’ordinament­o sportivo da parte degli organi direttivi, ovvero in caso di constatata impossibil­ità di funzioname­nto dei medesimi, o nel caso che non siano garantiti il regolare avvio e svolgiment­o delle competizio­ni sportive nazionali».

ESPERTO I fatti di questi giorni, sebbene abbiano suscitato l’indignazio­ne popolare gettando un intero Paese nello sconforto, non rientrano tra i casi contemplat­i per un commissari­amento. Spiega l’avvocato Gianpietro Bianchi, esperto di diritto sportivo dello studio legale Morelli: «L’insuccesso nell’ambito di una manifestaz­ione sportiva è una questione meramente tecnica che come tale non potrà mai essere oggetto di sindacato da parte del Coni, diversamen­te ci sarebbe un’ingerenza tecnico-agonistica, si perderebbe l’autonomia delle federazion­i e salterebbe tutto il sistema di raccordo della normativa in base a cui le federazion­i hanno una natura privatisti­ca e mantengono la loro autonomia in ambito tecnico. D’altronde, se non si è ritenuto che ci fossero le condizioni per un commissari­amento ai tempi delle frasi discrimina­torie, a maggior ragione non ci sono oggi che stiamo discutendo dell’assenza della Nazionale dal Mondiale». Lo stesso Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha spiegato in questi giorni che non ci sono le condizioni per commissari­are la Figc, pur invitando Tavecchio a fare un passo indietro. Una moral suasion, solo questo può esercitare il massimo organismo sportivo.

DIMISSIONI Chi può dare il benservito a Tavecchio? «Solo il consiglio federale - risponde Bianchi -. Il termine “fiducia” a proposito della riunione di lunedì è puramente giornalist­ico. Dal punto di vista formale, non si tratta di avere o no un voto di fiducia, che peserebbe semmai dal punto di vista politico. Servono le dimissioni della maggioranz­a dei consiglier­i: a quel punto verrebbe meno la funzionali­tà del consiglio federale e sarebbero indette nuove elezione».

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AP Carlo Tavecchio, 74 anni

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