Il presidente insiste Berlusconi lo difende Malagò resta critico
Prima la discussione sulle riforme, solo dopo quella sul c.t. È la linea scelta da Carlo Tavecchio. Cioè: la carta Ancelotti non sarà usata in consiglio federale per uscire dal pressing di chi invoca le sue dimissioni. Anche perché i contatti sono a un livello talmente informale da escludere che si giunga alla meta entro lunedì. Quando Damiano Tommasi chiederà un voto, politico, ma non formale. Per far cadere il presidente, è necessario infatti che la maggioranza dei consiglieri si dimetta. Ipotesi, al momento attuale, lontana.
I RAPPORTI DI FORZA La situazione resta quella fotografata dal vertice fra le componenti di mercoledì, con la sola Assocalciatori di Tommasi a schierarsi apertamente per le dimissioni. Per il resto, la Lega Dilettanti di Cosimo Sibilia ha già mandato il suo contributo per il documento finale, le proposte della Lega Pro di Gabriele Gravina sono note. Quanto a Renzo Ulivieri, ufficialmente è stato il più netto nel difendere l’attuale presidente: da escludere che gli allenatori cambino cavallo.
IL PERCORSO MALAGO’ Ieri Giovanni Malagò è tornato a parlare di Federcalcio. Il presidente del Coni non si sente «parte in contrapposizione», riconosce che non ci sono i requisiti normativi per il commissariamento, ma aggiunge che «sarebbe stato giusto presentarsi in consiglio federale da dimissionario e avere la fiducia con un programma piuttosto che dire subito di non essere disponibile a dimettersi». Un percorso che non sarebbe dispiaciuto anche ad alcuni esponenti dell’attuale maggioranza pro Tavecchio dentro la Figc. Ma il presidente ha detto no. POLITICA DIVISA E mentre il campione del mondo del 1982 Marco Tardelli torna alla carica, «quando commettono degli errori si va via», sul fronte politico i punti di vista sono parecchio diversi. Se i 5 Stelle sono schierati sul se ne deve andare, il ministro dello Sport Luca Lotti lamenta l’assenza di segnali: invoca una «rifondazione da zero», ma aspetta lunedì «per rispetto del consiglio federale» e si augura «ulteriori soluzioni». Mentre a «Porta a Porta», Silvio Berlusconi - dopo un convinto passaggio pro Ancelotti: «sarebbe l’uomo giusto come c.t.» - non picchia sul presidente in bilico: «Tavecchio è una persona eletta democraticamente alla guida della Figc, ha operato bene in tanti settori. Lasciamo a lui decidere cosa fare».