Milan, Jack il tuttologo sa come si fa al San Paolo
Bonaventura torna dopo 4 gare: a Napoli segnò il primo gol in A e con un’altra rete portò l’ultimo punto rossonero in Campania
La sua vigilia oggi sarà grossomodo la solita. Ma non perché Jack Bonaventura in carriera ne abbia ormai vissute alcune centinaia. Piuttosto perché, almeno fino a una certa ora del pomeriggio, anche stavolta non sarà chiaro in quale posizione sceglierà di utilizzarlo Montella. Se fossimo nel calcio di mezzo secolo fa, Jack non saprebbe ancora il numero di maglia che l’allenatore intende assegnargli. In fondo basta giocare, si ripete lui da sempre, perfettamente consapevole di essere uno dei pochi giocatori a offrire una gamma di opzioni pressoché completa ai suoi tecnici. Il concetto è particolarmente valido in tempi come questi, dove la squadra fatica a trovare una fisionomia definitiva e Jack fatica a trovare continuità. Colpa di un’elongazione prima e di una lesione poi, che lo hanno cancellato da sette partite fra campionato e Europa, togliendogli quella confidenza col campo indispensabile per uno abituato a gestire moltitudini di palloni e a vivere nel cuore del gioco.
DOMINO? Quest’anno Montella gli ha cucito addosso un nuovo ruolo ed è proprio qui che balla la domanda. Versione canonica: 3-4-2-1 con Jack accanto a Suso dietro il centravanti; versione innovativa: 3-4-2-1 dove Jack è l’esterno sinistro dei quattro in mediana. Quale delle due? Oggi ne sapremo di più, ma intanto vale la pena ricordare che Montella lo mise da quelle parti nella sfida di San Siro con l’Aek. Anzi ancora più largo, dal momento che era un 3-5-2. Non andò molto bene, ma l’allargamento di Jack permetterebbe a Rodriguez di giocare fra i tre centrali e, come un domino, a Romagnoli di piazzarsi in mezzo, con Bonucci (tornato in condizioni non perfette dalla Nazionale) dirottato sul centrodestra. Sarebbe una novità assoluta, provata parzialmente nell’allenamento di ieri, ma ancora tutta da verificare nella rifinitura odierna.
STREGHE Jack, comunque, giocherà. Per quanto lo riguarda si riparte da qui e in particolare da uno stadio dove il Milan da anni vede le streghe anche quando non è Halloween, ma dove lui si trova piuttosto a proprio agio. Intanto iniziamo col dire che il Napoli è la seconda squadra (dopo l’Inter) a cui ha fatto più gol (3); ma soprattutto è stato il San Paolo, nel 2012, a battezzare la sua prima rete in Serie A (ai tempi dell’Atalanta), e dove grazie a un suo gol due campionati fa il Milan ha portato a casa uno dei due punti strappati a Napoli nelle ultime sei stagioni.
J&J Insomma, dal dopo scudetto in avanti a Fuorigrotta il Milan urla spesso di dolore, e altrettanto spesso capita perché la qualità avversaria provoca squarci nelle fiancate rossonere. È proprio qui che Jack è atteso dal lavoro più prezioso, quel distruggi e cuci così raro da trovare in un solo giocatore. Magari Bonaventura preferirebbe non cambiare sistema spesso – lo aveva detto molto chiaro dopo il derby –, ma è anche vero che è proprio grazie a quelli come lui che un allenatore può cercare di migliorare la squadra. E poi non va trascurato il fattore Suso: J&J l’anno scorso furono i trascinatori e si capiscono al volo. Vederli in coppia sulla trequarti – sarebbe la prima volta – è ipotesi allettante e anche se Jack partirà a sinistra, poco male: il giro sarà più largo, ma chi parla la stessa lingua alla fine si ritrova.