La Gazzetta dello Sport

Viola, la sosta è amica Pioli ha sempre vinto dopo lo stop nazionali

1Domenica contro la Spal, la Fiorentina va a caccia di conferme Tanti titolari sono rimasti a Firenze per lavorare in vista della ripresa del campionato: un’arma in più per tornare a volare

- Giovanni Sardelli FIRENZE

Fermarsi ogni tanto fa bene. Non solo alla salute, ma soprattutt­o come medicina per tornare alla vittoria. Dopo la sosta infatti, in questo 2017 sono sempre arrivati i tre punti per la Fiorentina. Che, al contrario, ha perso tre partite su tre prima dei vari stop causa impegni delle Nazionali. Statistica curiosa dovuta a svariate motivazion­i e intrisa di due sapori. Acre il pre sosta, dolcissimo il post.

GROPPONE Perdere non fa mai piacere. Sentire nello stomaco il peso della sconfitta per due settimane è sensazione sgradevole per gli allenatori che devono gestire anche dal punto di vista ambientale il malumore. Tre soste quindi fino ad ora e altrettant­e sconfitte nella partita che le hanno precedute. All’inizio fu la Samp. Un 2-1 al Franchi nella seconda giornata del campionato che inchiodò i viola, caduti alla prima con l’Inter, a quota zero in classifica. L’alibi però era ferreo. Una squadra completame­nte nuova e assemblata in buona parte nel mese di agosto era logico potesse perdere terreno in avvio di stagione.

DELUSIONI Gli altri due capitombol­i sono stati molto diversi fra loro, ma egualmente brucianti. Il primo di ottobre la Fiorentina, ferita dal pareggio interno contro l’Atalanta, si presentò in casa del Chievo. «Una partita che potrà dire molto sulle nostre intenzioni, servirà per analizzare questo mini ciclo di campionato» disse Pioli alla vigilia. Andò malissimo nonostante l’immediato vantaggio firmato Simeone. Il Chievo mise sotto i viola, Castro (doppietta) ribaltò il risultato provocando la prima vera collera dello stesso Pioli. Una debacle inattesa e fastidiosa. Pensare che la partita fosse semplice, quasi in ghiaccio, un peccato mortale da non ripetere. Il terzo capitombol­o pre stop, il più recente, ha radici ancora differenti. Troppo forte la Roma in questo periodo per una Fiorentina in lotta, sicuro. Ma ancora non si sa per cosa. Un 4-2 interno dignitoso ed allo stesso tempo mal digerito dal tecnico: «Siamo nuovi e siamo giovani: ma dobbiamo fare di più. Nel secondo tempo abbiamo completame­nte

sbagliato approccio e non ce lo possiamo permettere» fu il Pioli pensiero.

ALLEATA Come si presenterà la Fiorentina alla ripresa dopo tutto questo? Bene, almeno stando ai precedenti. Che tranquilli­zzano al di là del centro classifica, posizione in graduatori­a sinceramen­te non entusiasma­nte. Il 10 settembre la Fiorentina asfaltò il Verona (5-0) al Bentegodi nella miglior prestazion­e dell’anno. Poco più di un mese dopo, fu l’Udinese ad affrontare e perdere contro i viola rinfrescat­i dalle due settimane di lavoro senza partite (doppietta dell’ex Thereau). Proprio questa può essere un’ulteriore chiave di lettura per spiegare il dato. Allenarsi a lungo per una squadra in costruzion­e è un grande vantaggio. Farlo con buona parte dei titolariss­imi che non vengono convocati dalle rispettive Nazionali, un’ulteriore marcia in più. Da Sportiello a Laurini, da Biraghi a Benassi, passando per Veretout, Simeone e Thereau tanto per fare degli esempi, durante le soste restano al centro sportivo ad apprendere, integrarsi e prepararsi al meglio. Domenica contro la Spal la Fiorentina cercherà conferme. La statistica aiuta: ma da sola non basterà.

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GETTY I viola festeggian­o il gol di Jordan Veretout, 24, con la Roma

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