«Pianigiani sa usare il talento per il bene della squadra»
Play ex Siena del Bamberg: «Milano è profonda, con tante soluzioni interne»
Solo Navarro e Reyes, 4 anni più vecchi, hanno più presenze in Eurolega delle 288 di Nikos Zisis, già top scorer della Grecia campione d’Europa 2005, argento iridato 2006 (con faccia rotta) e vincitore dell’Eurolega 2008 al Cska di Messina. Ha girato sei nazioni e vinto 9 titoli in una carriera tanto lunga che i suoi 5 anni in Italia (4 scudetti, 4 coppe Italia, 4 Supercoppe) sono meno di un terzo. «Ma è davvero una seconda casa: la amiamo, ci mancano il cibo, il caffè, gli amici». A Bamberg ha ritrovato non una folkloristica Little Italy, ma un’enclave di competenza e passioni italiche: salutati Melli in campo e Baiesi fuori, è arrivato Hackett e ci sono sempre stati Trinchieri, il vice Perego e il preparatore Bencardino. «Il legame va oltre il lavoro». Cementato coi compagni di stanza: «Per due anni Melli. La sua crescita? Ha lasciato la sua comfort zone a Milano, ha preso la strada difficile per salire di livello, migliorare ogni giorno: vederlo oggi tra i migliori in Europa è il premio alla sua umiltà e lavoro. E ora sono con Hackett: dopo l’infortunio, vuole tornare Daniel. Conoscendo il sistema, l’ambiente e la stima di Trinchieri, è solo questione di tempo».
E’ al quarto anno con Trinchieri.
«Più un’estate in nazionale che vale una stagione. Mi ha voluto a Kazan: sento la sua fiducia, lo conosco benissimo, è molto devoto al basket, ai dettagli, cerca sempre il miglioramento».
E tre anni con Pianigiani, che ritrova ora a Milano.
«Indimenticabili. Gli scudetti revocati? Noi e lo staff sudavamo ogni giorno: sulla carta possono riprenderli, nella testa mia e dei miei compagni sono nostri. Una squadra fortissima, lo dice il percorso in Eurolega. Simone ha grande carisma, sa mettere personalità importanti, anche non di sistema, a giocare per il bene della squadra».
Come Goudelock e Jerrells, con cui ha giocato a Kazan. Come vede Milano?
«Goudelock è l’americano più forte e con più talento con cui ho giocato, e sono stati tanti. E sono forti Theodore e Jerrells, il più esperto: lo ha dimostrato coi 30 punti all’esordio. Pianigiani è perfetto per metterli insieme. E ha grande profondità: