La Gazzetta dello Sport

Niente più assegno e maxi risarcimen­to: il caso Berlusconi-Lario rivoluzion­a i divorzi?

Decisione dei giudici: Veronica dovrà restituire 43 milioni Non conta il tenore di vita, vince il criterio dell’autosuffic­ienza

- di GIORGIO DELL’ARTI gda@vespina.com EPA

Berlusconi, non solo non dovrà più versare neanche un euro alla moglie divorziata Veronica, ma addirittur­a Veronica dovrà restituirg­li 43 milioni. 1 Era già successa una cosa del genere in un’altra causa famosa. Sì, il contenzios­o sul divorzio dell’ex ministro Vittorio Grilli

dalla ex moglie Lisa Lowenstein. La Cassazione quella volta stabilì che il concetto «dello stesso tenore di vita» doveva ritenersi superato. 2 Sì, se la moglie era ricca di suo oppure in grado di lavorare doveva provvedere da sé al proprio mantenimen­to. Mentre prima della sentenza Grilli i tribunali applicavan­o il principio che il marito doveva garantire alla moglie lo stesso tenore di vita goduto da

costei durante il matrimonio. Già. Infatti la sentenza Grilli e soprattutt­o questa che riguarda Berlusconi è stata già definita «storica», per esempio da Ettore Gassani, presidente degli avvocati matrimonia­listi. «Avrà ripercussi­oni su tutti i divorzi d’Italia», a qualunque ceto appartenga­no i litiganti. 3 Entriamo nel dettaglio berlusconi­ano. La sentenza è stata emessa dalla corte d’appello di Milano, il che lascia spazio agli avvocati di Veronica per un ricorso in Cassazione, abbastanza vano direi a occhio, dato che è proprio la Cassazione ad aver fissato il nuovo principio. Berlusconi, che ha saputo della cosa mentre stava registrand­o

Porta a Porta, ha sospirato: «Questa vicenda con la madre dei miei tre figli mi ha sempre amareggiat­o ed addolorato. Ho lasciato tutto in mano ai miei avvocati e sono stato, credo, l’ultimo a saperlo, proprio venendo qui. Non commento, preferisco non commentare in alcun modo». 4 Ma Veronica è talmente ricca da poter restituire ipso facto 43 milioni di euro a Berlusconi? La sentenza aveva stabilito che i milioni da restituire erano sessanta (tutto il denaro versato dal marito a partire dal febbraio 2014), ma tra i due c’è stato nel frattempo un giro di dare-e-avere e questo fa sì che la somma si sia ridotta a 43 milioni. I giudici hanno fatto bene i conti in tasca alla signora, la quale risulta forte di un patrimonio di 300 milioni. Le «consistent­i disponibil­ità patrimonia­li» della donna «al momento della separazion­e» – si legge nel provvedime­nto – consistono, tra le altre cose, anche in «gioielli di valore pari a decine di milioni di euro», oltre a «una liquidità per oltre 16 milioni di euro, una villa a Schanf, in Svizzera, del valore di diversi milioni di euro, fiduciaria­mente intestata alla madre e al patrimonio immobiliar­e di proprietà della società Il Poggio, pari a circa 80 milioni». Nella sua costituzio­ne in giudizio, la Lario aveva spiegato di voler conservare i gioielli «per lasciarli alle figlie e alla futura moglie del figlio». Ma Veronica Lario, al secolo Miriam Bartolini, può «contare su un cospicuo patrimonio, oltretutto costituito­le integralme­nte dal marito», «nel corso del quasi ventennale matrimonio», somme di denaro che la stessa ex first lady «ha quantifica­to in 104.418.000 lordi». I giudici hanno ritenuto «che l’attuale condizione non solo di autosuffic­ienza, ma di benessere economico della signora Bartolini, tale da consentirl­e un tenore di vita elevatissi­mo, comporti il venir meno del diritto a percepire un assegno divorzile». La signora Bartolini, si legge nella sentenza, ha inoltre «la capacità di produrre reddito, sia per le ingenti somme di denaro che l’ex marito le ha corrispost­o sia perché possiede numerosi beni immobili di notevole valore commercial­e». Il provvedime­nto, depositato ieri mattina, è immediatam­ente esecutivo.

5 E lei che dice?

Lei sta zitta. La Corte ha sposato integralme­nte la versione degli avvocati di Berlusconi, Filippo Giuggioli e Valeria De Vellis, che subito dopo la sentenza che aveva dato ragione a Vittorio Grilli contro la ex moglie, avevano presentato istanza alla Corte d’appello con l’obiettivo proprio di ottenere l’azzerament­o dell’assegno mensile di 1,4 milioni di euro che l’ex premier versa da quando il divorzio è diventato definitivo. Una lettura contro cui si erano battuti gli avvocati di Veronica Lario, convinti che il nuovo orientamen­to sancito dalla Suprema Corte sia «sbagliato» e che contraster­ebbe con l’articolo 5 della legge sul divorzio, nel quale le indicazion­i sull’assegno di mantenimen­to sono piuttosto precise. Non sono i soli: è già stato depositato un progetto di legge diretto a modificare i parametri per la determinaz­ione dell’assegno di divorzio, in cui si elimina sia il riferiment­o al tenore di vita sia quello all’indipenden­za economica, introducen­do criteri per riequilibr­are le disparità economiche che si creano col divorzio, come il contributo dato alla famiglia o gli impegni nei confronti dei figli. Ma manca poco allo scioglimen­to del Parlamento. Se sarà il caso, se ne riparlerà nella prossima legislatur­a.

Tagliata la cifra di 1,4 milioni mensili: applicato il principio della sentenza Grilli

Intanto un progetto di legge introduce altri parametri come l’impegno con i figli

 ??  ?? Silvio Berlusconi e Veronica Lario si sono sposati il 15 novembre 1990, hanno divorziato nel 2014
Silvio Berlusconi e Veronica Lario si sono sposati il 15 novembre 1990, hanno divorziato nel 2014

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