Le ultime ore di Riina Il ministro autorizza le visite dei parenti
boss mafioso, 87 anni ieri, è in coma farmacologico Il figlio scrive: «Per me sei solo il mio papà»
Totò Riina avrà accanto la famiglia nelle sue ultime ore di vita. Il capo dei capi di Cosa Nostra, che ieri ha compiuto 87 anni, è ricoverato in gravissime condizioni nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma. Per questo il ministro della Giustizia Andrea Orlando, dopo avere consultato il Dap e la Procura nazionale antimafia, ha autorizzato l’incontro tra i familiari e Riina. Già ieri sono arrivate a Parma la moglie e la figlia, per vederlo probabilmente per l’ultima volta. Nelle ultime due settimane il boss ha subito due interventi chirurgici. I medici ritenevano improbabile sopravvivesse già solo al primo, viste le condizioni di salute precarie. Riina invece ha resistito, ma qualche giorno dopo è peggiorato. La seconda operazione è stata fatale, non si è mai più svegliato e all’intervento è seguita una grave setticemia che ha portato i medici a scegliere per lui il coma farmacologico. Riina, condannato a 26 ergastoli per decine di omicidi e stragi, tra cui quelle del 1992 in cui persero la vita Falcone e Borsellino, potrebbe morire nelle prossime ore. Senza mai essersi pentito.
MESSAGGI Ieri il figlio Salvo ha voluto scrivere per lui un messaggio sulla sua pagina Facebook: «Per me tu non sei Totò Riina, sei il mio papà. E in questo giorno per me triste ma importante ti auguro buon compleanno papà. Ti voglio bene, tuo Salvo». Ma anche l’Associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili a Firenze, di cui è responsabile, ha speso parole per il boss: «Iddio abbia pietà di lui, noi non abbiamo potuto perdonarlo e ci spiace muoia ora che forse si potrebbe arrivare a capire chi gli ha armato la mano per ammazzare i nostri figli, malgrado lui, il capo della mafia, non si sia mai pentito», ha scritto in una nota la presidente Giovanna Maggiani Chelli.