La Gazzetta dello Sport

Carica Hamsik: «Noi cresciuti» Il Milan ritrova Bonaventur­a

Al Milan segnò il suo primo gol italiano e un altro favoloso nel 2008, ma non si fida: «I rossoneri possono rientrare in corsa»

- MONTI G., PASOTTO

Il capitano: «Dobbiamo giocare come sappiamo per vincere». Il jolly è un valore aggiunto per Montella

Marek Hamsik è entrato di fatto nel cuore dei napoletani l’11 maggio del 2008: con una cavalcata trionfale, lo slovacco finì per ribaltare il Milan e spedire il Diavolo all’inferno (cioè fuori da un posto Champions). Quel giorno Hamsik non lo ha dimenticat­o perché il gol segnato a Kalac resta tra i più belli della sua carriera e perché fu in pratica l’inizio di un’altra cavalcata, quella del Napoli in Europa, visto che il 3-1 rifilato ai rossoneri qualificò gli azzurri per l’Intertoto.

RICORDI C’era Ancelotti allora sulla panchina del Milan esattament­e come l’11 gennaio 2006 quando Hamsik realizzò la sua prima rete italiana, con il Brescia in Coppa Italia. Insomma, la sfida di domani evoca tanti ricordi al capitano del Napoli che è diffidente per natura e sa che del Diavolo bisogna comunque preoccupar­si: «Siamo pronti a ripartire da dove abbiamo finito — ha detto ieri in conferenza stampa —, anche se la sfida con i rossoneri è sempre dura. Se sono fuori dalla lotta scudetto? Con un filotto di vittorie anche loro potrebbero rientrare in corsa, comunque ci metteranno in difficoltà più di quanto non dica oggi la classifica». Hamsik evita proclami ma parla chiaro: «Io mi sento bene, sono carico. Però quel che conta è che la squadra continui ad avere questi risultati. Se vogliamo vincere contro il Milan dobbiamo solo giocare come sappiamo».

SCUDETTO Ecco, la ricetta per il successo può sembrare banale. In realtà è frutto della consapevol­ezza nei propri mezzi che il Napoli ha acquisito: «Siamo cresciuti come gruppo ed anche singolarme­nte, però la strada che conduce al nostro obiettivo è ancora lunga. Questo è un campionato molto equilibrat­o, la classifica è corta. La Juve resta la squadra da battere ma noi siamo quasi arrivati al loro livello e stiamo dimostrand­o che possiamo vincere lo scudetto». Hamsik è stato scelto dal Napoli e dallo sponsor Lete per presentare l’iniziativa «Il campione sei tu», che permetterà ai tifosi di creare la propria figurina con la maglia azzurra entrando a far parte del Napoli FANbook, che raccoglier­à le foto più votate. Ecco, di «figurine» di Hamsik ce ne sono tante con lo sfondo rossonero: dal ragazzino timido che abbassa la cresta di fronte al milanista Gattuso fino al Mister X che Galliani voleva regalare ad Allegri nel 2011 e che aveva appunto il volto dello slovacco.

PARERE Marek è rimasto invece a Napoli per diventare un simbolo della squadra azzurra come del resto lo è della sua nazionale, che nel 2010 eliminò l’Italia di Lippi dal Mondiale. Il parere di Hamsik sulla crisi del nostro calcio va ascoltato con attenzione perché lo conosce in tutte le sue sfaccettat­ure, da capitano della capolista e da premuroso papà che accompagna i figli a scuola calcio: «Mi dispiace per l’Italia ma un po’ di più per la Slovacchia — ha detto sorridendo —. Il calcio italiano resta tra i migliori al mondo ma è molto indietro per quanto concerne le strutture e si deve crescere da questo punto di vista. Pensate che anche la Slovacchia sta costruendo stadi nuovi e moderni. Spero che ora il sistema calcio italiano si guardi allo specchio e faccia un esame di coscienza per poter ripartire al meglio».

LA JUVE RIMANE LA FAVORITA, MA NOI SIAMO CRESCIUTI COME SQUADRA MAREK HAMSIK SULLA LOTTA SCUDETTO

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Marek Hamsik, 30 anni, e Giacomo “Jack” Bonaventur­a, 28
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