La Gazzetta dello Sport

Ciro il gladiatore cura i suoi dolori e spinge la Lazio

Col morale a pezzi per la Nazionale e in condizioni precarie. «Ma non si può mancare»

- Stefano Cieri ROMA

L’espression­e è corrucciat­a, il morale sotto i tacchi, il risentimen­to muscolare (per quanto lieve) ancora tangibile. Ma c’è il derby, che a Roma non è una partita importante, è la partita. E non si può mancare. Anche se nella testa ancora rimbombano la delusione e il rimpianto per il Mondiale che poteva essere e che non sarà. Ed anche se la coscia destra fa ancora male.

IMPRESCIND­IBILE «Se non fosse il derby mi fermerei, ma in una sfida così non si può mancare», ha confidato ieri Ciro Immobile ad alcuni tifosi. Ci sarà, dunque, oggi pomeriggio contro la Roma. Il match più atteso dell’anno, appena cinque giorni dopo la delusione più grande di sempre. Una sovrapposi­zione che non ci voleva. O, forse, il modo migliore per voltare pagina. Il suo mentore, Simone Inzaghi, propende per la seconda ipotesi: «Lui

i gol di Immobile con la Lazio: 26 nella scorsa stagione (23 in Serie A, 3 in Coppa Italia), 18 in questa (14 in A, 2 in Supercoppa, 2 in Europa League) e Parolo hanno vissuto una grandissim­a delusione, ma il calendario gli offre subito una grande partita per riscattars­i. La loro rabbia agonistica avranno modo di sfogarla sul campo». Sulla presenza del centravant­i il tecnico non ha dubbi: «È ancora alle prese con questo problemino (risentimen­to alla coscia destra, ndr) che si trascina dall’altra settimana. Ma Ciro è un ragazzo generoso. In due stagioni che è alla Lazio ha saltato l’ultimo derby dell’anno scorso e la partita con il Chievo, perché squalifica­to». E poi lui, Inzaghi, a Immobile non rinuncereb­be neppure sotto tortura. È il finalizzat­ore della manovra (14 gol e 5 assist in questo campionato, più altre 4 reti tra Supercoppa Ciro Immobile 27 anni, è reduce dalle due partite del playoff con la Svezia. In Nazionale ha totalizzat­o 30 presenze e 7 reti segnate e Europa League). È il leader di una squadra che non vuole porsi limiti. È l’uomo che, con il suo entusiasmo e le sue giocate, ha riacceso la passione del tifo in casa biancocele­ste.

ROMA NEL MIRINO Di uno così non si può proprio fare a meno in un derby. A maggior ragione se già ci hai dovuto rinunciare nell’ultima delle quattro stracittad­ine giocate nella scorsa stagione (la Lazio vinse lo stesso grazie alla doppietta di Keita e al gol di Basta). Ma nelle due precedenti (la doppia semifinale di Coppa Italia) Immobile fu decisivo in entrambe le gare con un gol all’andata e un altro al ritorno. Nei derby di campionato, però, è ancora a secco e la lacuna va colmata al più presto. Anche perché, in Serie A, l’unica rete realizzata ai gialloross­i è vecchia di tre anni e otto mesi. La segnò con la maglia del Toro all’Olimpico. Un gol molto bello ma inutile, perché la Roma vinse per 2-1. Immobile arriva a questo derby con numeri sempliceme­nte pazzeschi. Nell’anno solare 2017 nei cinque maggiori campionati europei soltanto Messi (46) e Mertens (38) hanno partecipat­o attivament­e a più marcature di Immobile (35, frutto di 28 gol e 7 assist). Numeri che vanno ulteriorme­nte migliorati nel derby. Anche perché c’è una delusione mondiale da cancellare.

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SPONDE TIRI NELLO SPECCHIO ASSIST

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