Emozione Viviani Il cervello Spal col viola nel cuore
Centrocampista degli emiliani è cresciuto tifando Fiorentina: tutta «colpa» di uno zio
Chissà se quel 3 settembre 2011, quando Leonardo Semplici all’Olimpico gli sollevò in faccia la Supercoppa Primavera, Federico Viviani, astro nascente del vivaio Roma, avrebbe mai pensato che prima o poi la sua strada si sarebbe ancora incrociata con quella del tecnico toscano. Due percorsi assai differenti uniti però dalla stessa passione: la Fiorentina. Una tradizione di famiglia quella di Semplici, fiorentino doc che il viola lo ha vissuto in curva Fiesole e poi sulla panchina della Primavera, una folgorazione quasi inaspettata, invece, per il regista della Spal, nato 25 anni fa a Lecco (dove in quegli anni giocava il padre Mauro) e cresciuto a Grotte di Castro, vicino Viterbo, ma convinto dallo zio Marco, grande tifoso della Fiorentina, ad appassionarsi alle gesta di Batistuta (di cui custodiva il poster nella sua cameretta). Ricordi unici per Federico, che nel gennaio ’99 fu portato per la prima volta al Franchi per Fiorentina-Sampdoria, vittoria che avrebbe contribuito a regalare alla squadra del Trap il titolo di Campione d’inverno.
LA MAGLIA DI GILA Ma la passione per la Fiorentina è stata una fiamma della quale Viviani non ha mai fatto mistero nemmeno quando giocava nella Roma Primavera, se si considera che nel 2009, quando i viola fecero visita ai giallorossi in campionato, riuscì a ottenere da Gilardino la sua maglia, poi finita tra gli intoccabili cimeli della casa di Federico. Viviani, sentimenti a parte, ha rischiato per più di una volta - l’ultima due anni fa - di trovare casa in riva all’Arno. Un’idea del d.g. Corvino che potrebbe tornare di attualità in estate, quando il club viola saluterà Milan Badelj, sempre più vicino allo svincolo dopo il no al rinnovo. Se saranno rose, anzi gigli, fioriranno.