La Gazzetta dello Sport

Ballardini, l’ora delle scelte: cinque pilastri e due Genoa

- Alessio Da Ronch GENOVA

Cinque pilastri e alcune travi portanti. Davide Ballardini ha già sistemato i punti fermi del suo Genoa e, curiosamen­te, sono gli stessi del suo predecesso­re Juric. Il nuovo tecnico rossoblù ha trasformat­o da dieci giorni il centro sportivo Signorini in un laboratori­o, ha provato uomini e schemi, ha saggiato alcuni elementi in diverse posizioni, ha cercato di restituire fiducia a chi era finito dietro le quinte, come gli argentini Centurion o Rodriguez, o a chi si era visto bocciare dopo un periodo scuro, come Lazovic. Nel frattempo l’allenatore ha spostato l’attenzione da un modulo all’altro, ah provato la difesa a quattro e quella a tre, ha sperimenta­to la presenza di un fantasista, di due punte oppure tre. Ora deve tirare le somme.

PILASTRI I pilastri, come detto, sono simili a quelli di Juric: Perin in porta, Izzo in difesa, Laxalt sulla corsia di sinistra, Veloso in cabina di regia e Lapadula in avanti. Anche grazie al fatto che non hanno dovuto rispondere alla chiamata della loro nazionale, sono stati presenti in ogni sessione di lavoro, sempre al centro del progetto, con qualsiasi modulo si provasse a costruire la squadra. Solo un piccolo passo indietro ci sono Rossettini, centrale praticamen­te sicuro sia a tre che a quattro, e Taarabt, insidiato solo a tratti da Centurion nella posizione di seconda punta o ala sinistra. Zukanovic appare solido, anche se Biraschi qualche volta lo ha rilevato tra i titolari, così come ha fatto raramente anche Gentiletti. Una base di partenza antica, come si vede, con tre ruoli realmente in dubbio a centrocamp­o e nella posizione di trequartis­ta. Nella mediana, praticamen­te, si contendono due maglie Bertolacci, Rigoni e Omeonga, con il giovane belga, tornato da pochi giorni dal ritiro dell’Under 21 e subito in competizio­ne con i compagni più esperti per affiancare Veloso nel reparto più importante.. MODULO Pandev è l’ago della bilancia. Con lui Ballardini varerà il 4-3-1-2, con Lazovic, invece, riporterà la barra sul 35-2, il modulo che la dirigenza predilige, quello che ha portato gli ultimi punti per Juric a Cagliari e Milano e, pure, quello con cui Ballardini aveva concluso positivame­nte la sua seconda avventura genoana. Per la prima parte della settimana il tecnico è parso desideroso di osare, rilanciand­o il macedone, oppure Centurion. Da ieri, con la trasferta di Crotone che si fa sempre più vicina, si è fatto più prudente, riproponen­do l’ipotesi 3-5-2 con Lazovic largo a destra.

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ANSA Davide Ballardini, 53 anni, è alla terza esperienza con il Genoa

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