Ljajic ora è maturo E dopo la Serbia si carica il Torino
Due gol nelle amichevoli contro Corea del Sud e Cina, ma il fantasista ha trovato continuità pure in granata: Cairo vuole blindarlo fino al 2020
Scorbutico, cinico, elegante. Tre aggettivi per definire Adem Ljajic, fantasista e leader del Torino che dopo due anni di assenza è tornato protagonista con la Serbia. Alla ripresa del campionato, dopo la sosta per le nazionali, il Toro è chiamato a confermare contro il Chievo la buona prestazione di San Siro contro l’Inter con l’obbligo stavolta dei tre punti.
TRASCINATORE Se gli azzurri sono usciti con le ossa rotte contro la Svezia, tra questi anche il Gallo Belotti, Adem Ljajic è stato decisivo con la Serbia, con due reti in quattro giorni nelle amichevoli contro Cina e Corea del Sud. Una buona notizia per il Toro, che non può fare a meno della fantasia e delle giocate del serbo, sempre più al centro del progetto. Nonostante un carattere «alla Mihajlovic», Adem dopo una prima stagione tra alti e bassi ha conquistato compagni e tifosi, dimostrando di cavarsela anche con un modulo, il 4-3-3, indigesto un anno fa, di questi tempi. Contro i coreani Ljajic ha giocato largo a sinistra nel 4-2-3-1, contro l’Inter si è mosso bene nel 4-3-3, sempre largo a sinistra. Le statistiche giocano a suo favore. Il jolly serbo ha compiuto una metamorfosi e ha raggiunto un grado di maturazione che Mihajlovic attendeva da tempo. In 12 giornate vanta il record di presenze insieme a Sirigu, N’Koulou e Iago Falque, è il terzo giocatore più utilizzato, dopo la prima sostituzione stagionale contro l’Inter. Geniale e imprevedibile, nessun granata più di Ljajic ha cercato la porta: 33 tiri (due in più di Belotti), per una media di 2,8 a partita, ben 24 di queste conclusioni sono arrivate da fuori area. I numeri dicono ancora che l’attaccante serbo ha fornito 3 assist ai compagni, segnato 3 gol e lasciato per strada gli avversari con 25 dribbling riusciti.
RINNOVO La consacrazione di Ljajic al centro del progetto granata ha convinto la società a muovere i primi passi per il prolungamento del contratto. Dopo un primo campionato in granata con 10 reti e 5 assist, a 26 anni Adem è nella piena maturità calcistica e nel mirino di club prestigiosi anche all’estero tanto che il Torino ha fretta di prolungare il matrimonio in scadenza a giugno del prossimo anno. A oggi, il numero 10 serbo percepisce 1,4 milioni a stagione, meno di Belotti, Niang, Sirigu e Baselli. La proposta granata è di ritoccare l’ingaggio adeguandolo ai top in rosa, allungando l’accordo al 2020, prima che altri club si accorgano delle sue qualità.