La Gazzetta dello Sport

LA FRANCIA TORNA AL CENTRO DEL MONDO

- di ALESSANDRO GRANDESSO

Avranno pure la puzza sotto il naso ma ai francesi vanno riconosciu­te qualità che all’Italia, pallonara e non soltanto, oggi mancano. La Francia si è presa anche il Mondiale di rugby del 2023, ribaltando il parere del World Rugby grazie al sostegno di Paesi minori. Tra cui, ricorda puntualmen­te l’Equipe, l’Italia. Un nuovo appuntamen­to in un calendario già ricco con la Golf Ryder Cup del 2018, il Mondiale di calcio femminile del 2019, le Olimpiadi del 2024. Insomma, la Francia è sempre più il «place to be». Da dirlo in inglese, per sottolinea­re come il Paese si sia ripreso un ruolo di spicco in un universo a lungo dominato dagli anglosasso­ni. Parigi poi è tra le città favorite per Expo 2025 e per accogliere grandi società in fuga dalla Brexit. Sempre più capitale del mondo che verrà e di un Paese governato con stabilità da un presidente di 39 anni, Macron, al potere dopo normali elezioni, considerat­o il nuovo Obama.

La Francia, che celebra pure l’ordine da 42 miliardi di euro per 43 Airbus A320 da produrre a Tolosa, vola. E lo fa con l’ambizione che le permise a suo tempo di ottenere l’Europeo di calcio del 2016, in presenza al momento cruciale dell’assegnazio­ne dell’allora presidente Sarkozy. Un successo che ha permesso di rilanciare il movimento calcistico nazionale, con stadi nuovi e rinnovati per sostenere la locomotiva Psg. E consolidan­do, nonostante la minaccia jihadista, il «savoir faire» alla francese che a volte degenera in sciovinist­iche autocelebr­azioni. Ma va riconosciu­to che la Francia raggiunge spesso gli obiettivi prestigios­i prefissati. Il Mondiale di rugby ne è l’ultimo esempio, da 2,4 miliardi di giro d’affari globale. Da sommare alla decina di miliardi previsti dalle Olimpiadi. Quelle che Roma scelse di scansare. Preambolo al fallimento dell’Italia del calcio, di un c.t. che preferisce l’esonero alle dimissioni, neppure prese in consideraz­ione da chi poi rimane sulla poltrona. Uno dei tanti troni sulle macerie di un sistema dove regnano incompeten­za e mediocrità. Mentre i Bleus di Deschamps vanno in Russia da favoriti, con una giovane generazion­e di fenomeni.

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