La Gazzetta dello Sport

UN SUPER SABATO (Per guardare avanti...)

ORE 18: ROMA-LAZIO Un derby da scudetto: che attesa all’Olimpico Dzeko per finire il digiuno Immobile oltre i dolori

- Massimo Cecchini Davide Stoppini ROMA

BERARDINO, CECCHINI, CIERI, PUGLIESE, STOPPINI

Domanda per cuori gialloross­i: basterà avere in campo il capocannon­iere della scorsa stagione per sentirsi un po’ meno orfani? Non nascondiam­oci, la Roma si avvicina a un derby che – per la prima volta – non vedrà Francesco Totti neppure come speranza per il prossimo futuro. Per l’ex capitano di una generazion­e, la Stracittad­ina di oggi sarà la prima della nuova vita, quella da dirigente. Importante, certo, ma volete mettere con la storia? E allora il derby gialloross­o finisce per appoggiars­i sulle spalle larghe di Edin Dzeko che, a 31 anni, prova a raccontare al suo popolo una favola diversa. La capacità d’incantare ce l’ha, certificat­a dai 39 gol realizzati nella scorsa stagione e dai 10 già messi a segno in questa. Il modo migliore, in fondo, per lanciare la sfida a Ciro Immobile, collega cannoniere della Lazio e, da qualche giorno, compagno di malinconie «mondiali». Tutti e due infatti – causa eliminazio­ne delle rispettive nazionali – vedranno «Russia 2018» dalla tv. Ed a pensarci bene, è un vero peccato per tutti i tifosi di calcio.

IL DIGIUNO Tocca al derby, quindi, rianimare la voglia di gol da parte di Dzeko, che tra l’altro sta vivendo una specie di purgatorio. L’attaccante bosniaco, infatti, non segna in campionato dal primo ottobre (rete al Milan). Da quel momento infatti, ad eccezione della straordina­ria doppietta segnata in trasferta a Londra contro il Chelsea, ci sono stati in Serie A 47 giorni di digiuno che motivano la «fame» con cui scenderà in campo oggi a,l’Olimpico. LA VOGLIA La sua voglia di cercare sempre il gol, d’altronde, è resa evidente anche dai numeri. Nell’attuale Serie A, infatti, hanno tentato più conclusion­i di Dzeko solo Insigne e Dybala, che ne hanno 57, contro le 56 del bosniaco (e le 49 di Immobili: quarto). Al romanista, però, va anche un altro (poco invidiabil­e) primato del campionato, quello dei pali colpiti: 4, contro i 3 di Immobile. Come dire, ancora una volta spalla a spalla.

SPETTACOLO Certo, il bilancio del bosniaco nei derby è favorevole, grazie alle 2 sconfitte e alle 4 vittorie, ma una di queste, in pratica, è stata amara come un k.o., visto che ha consentito alla Lazio di approdare alla finale di Coppa Italia della scorsa stagione. Bilancio, perciò, in virtuale parità. Quanto basta per supporre che anche per lui quello di oggi sarà una Stracittad­ina diversa dal solito. «Il derby per chi non lo vive è difficile da capire – ha spiegato –. Se vinci per la gente la vita è più bella. Tra l’altro, finalmente le proteste dei tifosi (per le barriere, ndr) sono finite e quindi vivrò la sfida più calda tra quelle che ho potuto giocare. Finora, disputare partite così in uno stadio semivuoto è stato triste». Proprio vero. Ma per la Roma sarebbe ancora più triste perderlo. Anche capitan Totti, dalla tribuna, sarebbe d’accordo.

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