La Gazzetta dello Sport

LA VARIABILE INATTESA NELLA LOTTA PER LA A

- di NICOLA BINDA

Eccola lì, un’altra novità in vetta. Oggi la classifica dice Bari e Parma al comando, ogni turno di campionato regala uno scenario diverso lassù. Ci sono altri candidati alla A e per tutti vale la stessa fiducia perché le qualità abbondano, eccome. Come non credere a queste due big? Grosso è riuscito a fare tre punti anche fuori casa, cosa che al Bari mancava da febbraio; i meriti del tecnico sono evidenti, sul campo vince quella timidezza che lo contraddis­tingue fuori: parla con i fatti, per carità, ma nel 2017 dovrebbe anche farlo a voce, per i tanti tifosi che fa sognare e per quelli che ha fatto godere con quel rigore a Berlino. Ah, che ricordi in questi giorni di azzurro tenebra... Un applauso particolar­e anche a D’Aversa, tecnico con le spalle larghe, capace di assorbire i mugugni di una piazza snob come Parma e di dimostrare di avere ragione. Con i risultati e i numeri, ma anche con le scelte.

Certo, il primato di Bari e Parma è provvisori­o, perché deve ancora giocare il Palermo: se domani batte il Cittadella si riprende la vetta. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, ma la preoccupaz­ione adesso non va soltanto a un avversario da superare, bensì alle notizie in arrivo dal tribunale. Brutta storia questa del fallimento, che potrebbe avere ripercussi­oni sulla squadra. Dipende dalla tempistica e da tante altre cose, però chissà stavolta Zamparini cosa si inventa: per il momento si è limitato a una accorata difesa verbale, ma poi? Una tegola in più per Tedino, che come prima volta in B non poteva avere un compito più arduo. Coraggio.

Fanno sempre il loro compito invece gli attaccanti. Siamo già a 30 reti e mancano due partite. La squadra simbolo è l’Empoli, prima a superare quota 30 con il miglior attacco (31) e il capocannon­iere (Caputo 12) nella gara più prolifica del torneo. Si sono risvegliat­i gli attacchi di Perugia e Pescara, ma tante difese continuano a fare acqua. Non quella del Venezia, che in questo flipper resta la meno battuta: un merito in più. Perché si va a mille. E si rischia tanto. Con un prezzo, purtroppo alto. Troppi gli infortuni, la lista si allunga: terribile quello di Lasik (frattura scomposta di tibia e perone, domani l’intervento a Roma), preoccupan­te quello di Favilli (ma la lesione al crociato sembra esclusa). Un vero peccato: forza ragazzi!

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