La frustrazione di O’Shea: «Per 70’ sullo stesso livello»
«Dobbiamo imparare in fretta a gestire certe situazioni. Licata, placcaggi fantastici»
Rassegnazione: anzi, «frustrazione». E’ il termine che più ricorre nelle dichiarazioni azzurre. Anche in quelle di Conor O’Shea, c.t. alla 12a sconfitta nelle 16 partite della sua gestione cominciata proprio contro i Pumas, persa a La Plata nel giugno 2016.
Cosa non ha funzionato rispetto a Catania?
«Per 69’ abbiamo lottato ad armi pari. L’Argentina ha un bel gruppo e da quando è nel Championship è abituata a giocare contro squadroni. A dispetto di questo, la differenza tra noi e loro non è stata grande. Da un punto di vista prestativo siamo stati sullo stesso livello e il 31-15 finale è un risultato bugiardo».
Perché è arrivata la sconfitta?
«Nel 1° tempo non abbiamo sfruttato qualche occasione e abbiamo avuto problemi su situazioni che invece possiamo controllare e che in fretta dobbiamo imparare a gestire per vincere match alla portata. Ecco perché sono frustrato».
Certe sostituzioni non sono state affrettate?
«Cercavamo nuove energie. Dobbiamo migliorare nella gestione e nel gioco al piede, ma sono orgoglioso di tutti. Minozzi e Licata, per esempio, si son fatti sentire, i placcaggi del secondo sono stati fantastici». a.b.