La Gazzetta dello Sport

Della Valle leader Reggio, che colpo Cremona inciampa

- Alessandro Rossi CREMONA

Attorno ad una prova da leader di Della Valle e Wright, Reggio Emilia, ridotta ai minimi termini dagli infortuni, passa con merito sul campo di una Cremona sufficient­e nell’atteggiame­nto e confusiona­ria nel finale, in cui la squadra di Menetti ha girato a proprio favore tutti i possessi decisivi. Aggrappand­osi alla difesa, capace di tenere i lombardi al 42% da due e farli giocare costanteme­nte sotto ritmo. Decidono, nell’ordine, due tap-in di Wright, con gli unici rimbalzi offensivi della propria gara, una persa di JohnsonOdo­m, il contropied­e del +3 di Markoishvi­li con 6 secondi sul tabellone, prima che la tripla di Martin del possibile overtime si stampi sul ferro: «Abbiamo giocato una grande partita – commenta Menetti in sala stampa – Il punteggio credo sia un po’ bugiardo per l’andamento della gara, per come abbiamo condotto e difeso. È una vittoria meritata, che parte dal -25 di Monaco di Baviera. Perché in quel momento abbiamo iniziato a costruire la nostra rinascita. In quella gara avevamo tenuto il Bayern, per un quarto, a 11 punti. C’è soddisfazi­one per come abbiamo creduto nei ragazzi giovani. Non ci siamo mai pianto addosso. Nella pausa dobbiamo recuperare energie e rimetterci a posto fisicament­e».

FORZATURE Il +9 del minuto 26 aveva illuso Reggio, corta nelle rotazioni ed in apnea, a -3 (68-65) a 120” dalla sirena dopo l’unico canestro della mediocre partita di Milbourne. Nel momento in cui poteva chiudere, la squadra di Sacchetti ha forzato due tiri da tre punti con Travis Diener prima e Johnson-Odom poi: «C’è molto rammarico – afferma l’allenatore della Nazionale italiana – perché non ho visto l’atteggiame­nto che ci voleva. Mi spiace dirlo, una squadra che si deve salvare non può giocare con questa sufficienz­a, ma deve avere rabbia in tutte le partite. Siamo andati a sprazzi, poi dal terzo quarto abbiamo cominciato a rincorrere. Nel finale, avanti di tre, dovevamo avere maggior lucidità, invece abbiamo lasciato lì due palloni ballonzola­nti. Sims? È un giocatore con queste caratteris­tiche, non è un fighter. Ma oggi non posso parlare di lui, perché non è indicativo». Il club, nel frattempo, continua a tenere monitorato il mercato dei lunghi.

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CIAM Amedeo Della Valle, 24 anni

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