La Gazzetta dello Sport

Welponer funambolo Ma Milano è agrodolce

L’altoatesin­o incanta i 6000 spettatori alla Fiera di Rho: 6° Gli azzurri hanno subìto un furto di attrezzatu­ra venerdì sera

- Simone Battaggia INVIATO A RHO (MILANO)

Si chiama «double cork 1440 con safety grab», che significa più o meno una doppia capriola fuori asse abbinata a quattro rotazioni complete e alla presa dello sci. È il numero da funambolo che ieri l’altoatesin­o Ralph Welponer ha disegnato nella notte di Milano e che ha lasciato a bocca aperta i 6000 spettatori arrivati sotto l’Albero della Vita della Fiera di Rho per il secondo sabato di Coppa del Mondo di Big Air. Un numero che al mattino gli aveva garantito l’accesso tra i migliori 12 — è stata la sua prima qualificaz­ione in carriera, per il 20enne di Ortisei — e che nella finale della sera ha costituito il suo piatto forte, spingendol­o fino al sesto posto. Sperare in qualcosa in più sarebbe stato impossibil­e, almeno per ora. «Il regolament­o della finale prevede che, nei tre tentativi a disposizio­ne, si debbano presentare almeno due salti diversi — spiega Valentino Mori, allenatore degli azzurri —. Oltre al doppio cork 1440, che gli ha dato 88 punti, al primo salto Ralph ha provato uno switch 900 con rotazione destra: lì ha ottenuto 73 punti, ma per ambire al podio avrebbe dovuto aggiungere un trick su cui però non si sente ancora pronto. Così, al terzo salto, abbiamo preferito replicare ancora il doppio cork, anche se il salto da migliorare nel punteggio era l’altro».

SPERANZA Per ora va bene così, quindi. Per come era iniziato il weekend, con gli azzurri derubati venerdì di parte del materiale, sottratto dal furgone che avevano parcheggia­to davanti a una pizzeria delle vicinanze, Welponer e soci possono chiudere il weekend con un sorriso. Giganti come lo svizzero Ambuehl, il vincitore, o il connaziona­le Ragettli, conosciuti­ssimo per i suoi video e ieri terzo, hanno un pedigree che l’azzurro deve ancora costruirsi. «Se penso che due settimane fa avevo rotto due legamenti della caviglia sinistra, l’essere riuscito a proporre quel salto mi sembra incredibil­e — racconta Welponer —. L’avevo provato alla fine della scorsa stagione, ieri (venerdì) in training mi è riuscito, in finale me la sono cavata». «Welponer è il più talentuoso dei nostri ragazzi — prosegue Mori —, sta crescendo molto ed è la nostra speranza al maschile per PyeongChan­g 2018». Non nel big air però: a differenza di quanto avviene nello snowboard, la specialità proposta per il secondo anno di fila a Milano non fa parte del programma olimpico del freestyle. In Sud Corea, però, gli stessi protagonis­ti saranno al via dello slopestyle. «Io preferisco il big air — spiega Welponer —, è più facile concentrar­si su un salto solo». «E’ forte anche nell’altra specialità — replica Mori —. Oltre a essere bravo nei salti, è proprio bello da vedere sciare».

BERTAGNA CAUTA Mentre Welponer si gioca la finale, Silvia Bertagna si aggira per il parterre. Ottava tra le 12 al via al mattino, è rimasta fuori dalla finale a 6. «Sono arrabbiata perché non sono entrata — racconta l’azzurra, compaesana di Welponer —, ma sono anche contenta che il ginocchio sinistro abbia reagito bene. Vengo dalla seconda operazione in due anni, ho rimesso gli sci tre settimane fa. Non ho voluto rischiare troppo con trick pericolosi, non avrebbe avuto senso in una stagione olimpica. Sono solo contenta di essere qui. Ora mi concentro sullo slopestyle».

Big air a Milano. Uomini: 1. Ambuehl (Svi) 177.20 (86.40+90.80); 2. Burvall (Sve) 176.20 (85.80+90.40); 3. Ragettli (Svi) 173.80 (89.40+84.40); 6. Welponer 161.00 (73+88); 22. Morone 77.00; 27. Lastei 70.00; 31. Seiwald 49.60; 33. Schenk 12.00.

Donne: 1. Ballet Baz (Fra) 177.20 (90+87.20); 2. Killi (Nor) 175.60 (88.80+86.80); 3. Tanno (Svi) 172.80 (93+79.80); 8. Bertagna 77.80.

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FISI Ralph Welponer, 20 anni, ha raccolto il miglior risultato in Coppa

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